
Oggi l'annuncio di Diego: dopo otto anni di successi e investimenti non si sente apprezzato. La scelta è definitiva: futuro in alto mare. Lo ha deluso il clima poco favorevole avvertito anche nella vicenda Prandelli. In questo periodo alla guida del club si è impegnato con tutto se stesso: le vittorie anche in Europa, gli acquisti, i «no» alle cessioni di Toni e Mutu.
ROMA, 30 marzo - Clamoroso: Diego Della Valle lascia la Fiorentina. Il patron viola è rimasto ferito dal clima di disapprovazione nei confronti della società, che ha accompagnato anche l’ultima vicenda Prandelli. Lo ha considerato un po’ come la goccia che ha fatto traboccare il vaso della mancata considerazione del lavoro svolto. Sarà lui stesso ad annunciare questa sua clamorosa decisione oggi alla città di Firenze, spiegando i come e i perché. Un passo sofferto e doloroso, che il patron non avrebbe mai voluto compiere, ma che ha ritenuto necessario dopo aver sentito sulla propria pelle il disappunto per la mancata considerazione del lavoro svolto e della progettualità costruita attorno e per la Fiorentina dal 2002 ad oggi, dalla C2 alla Champions League. L’indiscrezione, trapelata in tarda serata da ambienti legati al mondo dei procuratori, è montata con il passare delle ore e si è andata rafforzando di altri particolari e certezze.
ROMA, 30 marzo - Clamoroso: Diego Della Valle lascia la Fiorentina. Il patron viola è rimasto ferito dal clima di disapprovazione nei confronti della società, che ha accompagnato anche l’ultima vicenda Prandelli. Lo ha considerato un po’ come la goccia che ha fatto traboccare il vaso della mancata considerazione del lavoro svolto. Sarà lui stesso ad annunciare questa sua clamorosa decisione oggi alla città di Firenze, spiegando i come e i perché. Un passo sofferto e doloroso, che il patron non avrebbe mai voluto compiere, ma che ha ritenuto necessario dopo aver sentito sulla propria pelle il disappunto per la mancata considerazione del lavoro svolto e della progettualità costruita attorno e per la Fiorentina dal 2002 ad oggi, dalla C2 alla Champions League. L’indiscrezione, trapelata in tarda serata da ambienti legati al mondo dei procuratori, è montata con il passare delle ore e si è andata rafforzando di altri particolari e certezze.
LA DECISIONE - Da quello che si è capito, peraltro, Diego Della Valle non intende fare operazioni strategiche, tattiche o, peggio, strumentali, per riportare la gente dalla sua parte. Si tratta di una decisione secca, senza ripensamenti. Il ruolo del patron in questi anni è stato assolutamente centrale nella gestione della Fiorentina. Per questo ora bisogna pensare al distacco traumatico da un progetto che lo ha visto impegnato in prima persona portando la società dalla C2, dove la prese a seguimento del fallimento nel 2002, fino alla lotta da pari a pari con un colosso come il Bayern Monaco in Champions League. Ferito, Della Valle ha trascorso le 24 ore che lo hanno separato dalla decisione clamorosa, assieme ai più stretti collaboratori, incerto tra la scelta di sopportare ancora la mancanza di gratitudine e la forte tentazione di dare un segnale definitivo. Sono state ore trascorse a riflettere, con sofferenza: alla fine ha prevalso questa seconda linea, più netta, dolorosa. Nei suoi anni al timone della Fiorentina, Diego Della Valle ha dato tutto in termini di idee e forze economiche per rialzare il club. E quando c’è stato il coinvolgimento di passione da parte di tutti, la Fiorentina - lo dice la sua storia dal 2002 ad oggi - ha scalato posizioni. Da Toni a Mutu, da Frey a Gilardino, da Pazzini a Montolivo, da Jovetic a Vargas, i traguardi viola sono stati accompagnati a suon di milioni di euro. E se questo non fosse bastato Della Valle ritiene di aver rinunciato, per onorare il progetto Fiorentina, anche ad importanti opportunità offerte dal mercato.
Fonte: corrieredellosport.it
Nessun commento:
Posta un commento