L'Inter, unica squadra italiana ancora presente in Europa, torna ad una semifinale di Champions League dopo sette lunghi anni. Correva l'anno 2003 ed in panchina c'era l'argentino Hector Cuper uno che, a differenza di Mourinho, arrivava in fondo in tutte le competizioni senza però mai vincerne una. L'avversario di turno era il Milan di Ancelotti che la spuntò solo con due pareggi nelle due gare di andata e ritorno, andando poi a vincere la coppa. Ma quelli erano altri tempi. Tornando ai giorni d'oggi vediamo i nerazzurri accedere alle semifinali battendo, con il minimo sforzo e con il minimo scarto in entrambe le sfide, i russi del CSKA Mosca poco incisivi e precisi sottoporta e un pò impacciati nella fase difensiva, a dispetto di quanto avevano mostrato prima di incontrare proprio la squadra di Mourinho. Adesso i milanesi possono godersi la gioia di questo grande traguardo raggiunto, aspettando di conoscere il prossimo avversario che emergerà dal match del Camp Nou tra Barcellona ed Arsenal.
Comincia subito in salita la partita per i padroni di casa che si ritrovano già sotto di una rete dopo appena 6 minuti grazie ad una bordata, su punizione, di Sneijder che raggiunge i 109 Km/h e beffa Akinfeev. Nonostante il gol che ha praticamente spezzato l'entusiasmo del CSKA, gli uomini di Sluckij si rendono pericolosi con Necid ed Odiah ma è Milito ad andare vicinissimo al raddoppio al 35' concludendo debolmente, con il suo destro a rientrare, nelle braccia di Akinfeev. Nella ripresa la partita si addormenta un pò; al 49' il CSKA rimane in dieci per un brutto intervento di Odiah su Eto'o che gli costa un cartellino rosso e in pratica chiude ogni speranza di rimonta ai padroni di casa. Nonostante il risultato acquisito i nerazzurri pungono ancora con Stankovic e Milito vicini al raddoppio. Ma alla fine è l'Inter a gestire la partita che risparmia giustamente qualche energia per l'importante match di campionato di sabato sera al Franchi contro la Fiorentina.
Michele C.
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