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venerdì 7 maggio 2010

Totti esclusivo: «Vi dico tutta la verità su Balotelli»


ROMA, 7 maggio - Il calcio è sempre stato la mia vita e lo sarà anche in futuro. Fin da quando ero bambino ho praticato questo sport, sono nato con il pallone tra i piedi, ho avuto la fortuna di cominciare a giocare con la mia squadra del cuore, di arrivare a essere il capitano e di vincere quello che ho potuto vincere, senza nessun tipo di aiuto, ma con l’orgoglio di indossare la maglia della Roma. Il mio matrimonio con questa società è lungo e duraturo e chiuderò la mia carriera dentro la mia seconda casa, Trigoria.

Tutto questo mi ha fatto diventare, a detta di tutti, il giocatore più rappresentativo di questa società, non solo in Italia, ma anche nel mondo. Ho sempre sentito l’affetto sincero dei tifosi e la vicinanza affettuosa della proprietà. La mia è stata una scelta di cuore, quella di aver dato una parola e di averla mantenuta, giocare con questa maglia, con la quale mi sento gratificato sia dal punto di vista economico, sia per le soddisfazioni professionali. Tutto questo in virtù di una parola data, non sono mai voluto andare via perché ho preferito vincere e guadagnare di meno, ma restare legato a questi colori. Io parlo poco ma quello che dico mantengo. Basta andare a leggere le mie interviste, ho sempre detto di voler restare in questa città per difenderne l’onore sportivo, sempre e comunque.

Chi vive nello sport sa che ci sono momenti belli e brutti. In quelli positivi sono tutti vicini a farti i complimenti, a farti fotografie, a chiederti maglie e a millantare antiche amicizie. Nei momenti negativi mi trovo da solo, con la mia famiglia, i miei figli, i miei genitori, con gli amici di sempre, con i dirigenti e le persone che lavorano con me e che mi hanno sempre stimato, prima come ragazzo e come uomo, e poi come professionista. Nella mia carriera momenti brutti ne ho passati, sia per le sconfitte, sia per gli infortuni e sia per i miei errori, che ho sempre pagato in prima persona. Nessuno mi ha mai fatto sconti. Mi sono sempre assunto le responsabilità davanti a tutti, senza avere nessun rimorso per decisioni prese. Chiedo solo una cosa, fuori e dentro Trigoria. Il rispetto in tutte le decisioni e le scelte, come io ho sempre rispettato tutto e tutti e se ho sbagliato sono stato il primo a chiedere scusa.

Mercoledì sera ho sbagliato, questo è innegabile, ma poi va tutto ricollegato e riportato alla realtà dei fatti. In questi anni ogni sfida con l’Inter è sempre stata carica di polemiche. Prima e dopo le partite. Insieme a decisioni arbitrali discutibili, in questo caso sempre a nostro sfavore. Probabilmente ci abbiamo rimesso scudetti e trofei, ma siamo usciti dal rettangolo di gioco sempre con l’onore di indossare questa maglia. Alla finale di Coppa Italia si è arrivati dopo quindici giorni di polemiche. A cominciare dal derby, dove tutto è stato strumentalizzato per la mia esultanza, di cui mi sono subito scusato. La vittoria a Parma, con la speranza che si era riaccesa e il giorno successivo con Lazio-Inter. Su quella partita noi romani e romanisti ci siamo già espressi. Infine si è arrivati alla partita con l’Inter, che tutti aspettavano e che tutti - sottolineo tutti - ci hanno chiesto di giocare con temperamento e aggressività agonistica.

Sul campo i miei compagni inizialmente e io successivamente, abbiamo messo in pratica quello che tutti ci hanno chiesto, anche a livello mediatico. Mi ha dato l’impressione sin dall’inizio, seguendo la partita dalla panchina, che l’Inter aveva un atteggiamento di lamentela verso la terna arbitrale, contestando anche in modo colorito le decisioni prese. Basta vedere gli atteggiamenti di Eto’o, che solitamente ha comportamenti pacati e tranquilli. Anche loro sentivano molto la partita. Sono entrato in campo con la voglia di ribaltare il risultato. Certamente non ero nel migliore stato d’animo. Avrei voluto dare il mio contributo dall’inizio, ma rispetto sempre le decisioni del tecnico, senza mai avere nessun atteggiamento polemico. Ho fatto lo stesso anche in precedenti partite.

Durante la gara “lui” ha avuto nei riguardi dei miei compagni un atteggiamento provocatorio e questo è avvenuto anche in passato contro di noi. Ricordate la linguaccia a Panucci, o quello che è successo con Mexes, o la sua esultanza sotto la nostra curva? Tutto questo, sempre dallo stesso calciatore, è stato fatto in quasi tutti gli stadi italiani e anche in Europa ed è probabilmente questo uno dei motivi per i quali nel proprio gruppo non è mai stato ben accetto ed è sempre visto da altri club o dalla Nazionale stessa come un elemento di disturbo. Certo, ho sbagliato nel commettere quel fallo, ma io sono sempre stato il primo a riconoscere i miei errori e a giustificare chi contro di me ha compiuto falli di gioco che mi hanno procurato anche infortuni gravi, ma privi di malafede, vedi Vanigli, che ho subito scagionato. Chi mi conosce sa perfettamente che una mia reazione viene sempre generata da una provocazione. Sentire che un calciatore alle prime armi, ma con grandi doti, offenda ripetutamente i miei tifosi, la mia città, il mio senso di appartenenza a Roma, oltre a me personalmente, dicendomi che sono finito, è insopportabile. Non vuole essere una giustificazione, ma è semplicemente la verità di quello che è accaduto. Non si può tollerare che “lui” abbia sempre la possibilità di provocare tutti, compresi i suoi tifosi e quelli avversari e nessuno prenda in considerazione preventivamente i suoi atteggiamenti. Come ripeto ho sbagliato, sarò sanzionato, ma ho avuto una strana sensazione. Al momento della mia espulsione non c’è stato nessun mio avversario che abbia preso le difese... di “lui”. Questo qualcosa mi fa pensare.

Vorrei precisare anche altre cose. L’argomento politici e vip. Tanti si sono scatenati in commenti e giudizi pesanti. Questi personaggi sono quelli che dal calcio traggono solo vantaggi e visibilità. Frequentano le tribune autorità, le aree ospitalità, invitano i calciatori a eventi, chiedendogli autografi e maglie. Tutto sempre gratis... Ma non ho mai visto nessuno di loro chiedere un autografo o una maglia a un delinquente. Da alcuni di loro in questo caso - e non è la prima volta ­ come tale sono stato trattato. Non mi meraviglierei se tra qualche tempo qualcuno dovesse trovarsi coinvolto in qualche disavventura giudiziaria, magari per reati vari, che possono riguardare sia le persone che i beni della comunità. Fortunatamente la mia famiglia mi ha comunque insegnato che il silenzio è la migliore risposta quando si incontrano questi personaggi, per disprezzarli.

C’è un’altra questione che mi preme chiarire. Chi ama veramente la Roma, chi è tifoso e ha senso di appartenenza a questi colori capisce cosa rappresenta questa squadra per noi. E chi si permette di giudicare se qualcosa che viene fatto è in linea con la storia della Roma probabilmente c’entra poco con la nostra appartenenza. Sono personaggi di passaggio, che usano la nostra fede per farsi pubblicità. Spesso la gente, sia dentro che fuori Trigoria, pensa che se io non parlo, non vedo e non so ciò che accade. Ma dopo venti anni di carriera con la Roma so perfettamente tutto di tutti. Posso avere mille difetti, ma quelli della trasparenza e della lealtà nei rapporti con le persone sono valori che nessuno mi potrà mai togliere.

È inutile che da domani qualcuno dimostri la solidarietà al sottoscritto. Già ho ricevuto diversi sms che apparentemente hanno dimostrato nel privato la loro vicinanza, ma sono gli stessi che pubblicamente hanno preso subito le distanze da me. Sono tante le persone che ti dicono andiamo e facciamo. Poi ti giri e pochi vengono e pochi fanno. Sono stato e continuerò a essere un grande parafulmine per questa squadra e questa società e l’ho fatto e lo farò sempre. Con orgoglio, perché so di avere la stima come persona e come calciatore della proprietà, di alcuni dirigenti e soprattutto di chi condivide con me giornalmente e con lealtà professionale il proprio compito. E so di avere dalla mia parte anche i tifosi, quelli veri, che mi hanno sempre sostenuto e mi sosterranno senza farsi confondere da false voci o falsi atteggiamenti di tante persone che ruotano intorno a noi.

Quando indosso questa maglia ho sempre la stessa emozione della prima volta. Continuerò a indossarla con orgoglio e restando sempre il primo difensore della nostra città e dei nostri tifosi. Senza illuderli con atteggiamenti spettacolari, come fa qualcuno, che poi nel privato e al momento dei fatti si tira indietro. La Roma appartiene alla sua tifoseria e va rispettata da tutti nel mondo, per storia, unicità di tradizioni e cultura.

Francesco Totti

Fonte: corriere dello sport

15 commenti:

  1. A Francè hai fatto bene ,quando ci vuole ci vuole!Non sei l'unico a commettere falli ANGELA

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  2. ...bastava semplicemente dire immediatamente dopo la partita...."l'adrenalina e la frustazione mi hanno giocato un brutto scherzo, e purtroppo ho fatto una brutta cosa, mi scuso con balotelli e con tutti"...ed era tutto finito lì.....un bagno di umiltà a volte è la miglior medicina....

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  3. BEH SCUSAMI MA CREDO CHE TU GLI ABBIA DETTO NEGRO DI M.... X UN RAGAZZO COME LUI CHE VIVE E SI SENTE BRESCIANO ED ITALIANO MA IL COLORE DELLA PELLE GLI RICORDA CHE NN LO E' E' L'OFFESA MAGGIORE CHE POTEVI FARE ..E QUESTO TU LO SAI BENISSIMO....TENGO A PRECISARE CHE LA ROMA MI E' SIMPATICA E TU PURE....

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  4. posso capire l'amarezza di Totti, ma dire che l'arbitro l ha sfavoriti vol dire non aver visto quei tre "fabbri" che si aggiravano per il campo con le maglie di Burdisso, Mexes e Taddei

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  5. seppur provocato anche se questo televisivamente non si e' visto, mai e poi mai un calciatore possa infeire a costo della propria carriera ,contro un'altro calciatore.A mio avviso piu' il sig.totti si giustifica e maggiormente accresce la sua responsabilita'.tengo a chiarire che assolutamente non sono un interista ne simpatizzante per tale societa'.Infine e' inaccettabile che questo gesto (e non e' la prima volta, vedi sputo in campo internazionale)venga eseguito da un calciatore che gli viene rinnovato un contratto scadenza a 38 anni suonati per il sig.totti a ben 5,5 mln di euro e ripaga la societa' a livello d'immagine per tale gesto.saluti enzo

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  6. GRANDE TOTTI. HAI PERFETTAMENTE RAGIONE. BALOTELLI SOLO UN BAMBOCCIO ARROGANTE E MALEDUCATO. IO, AL TUO POSTO, QUELLA GAMBA GLIELA AVREI ROTTA!

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  7. non metto in dubbio che e un grande campione . ma proprio per questo andrebbe fortemente penalizzato per quel esempio di arroganza e violenza trasmessa ai giovani e non solo VERGOGNATI ...un genitore grazie

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  8. SONO JUVENTINO.DA SEMPRE.STORICAMENTE NON SI PUò DIRE CHE CI SIA UN BUON RAPPORTO TRA JUVE E ROMA.SONO UNO DI QUELLI CHE CREDE CHE TOTTI SIA UN GRANDE CALCIATORE, ANCHE SE NON CREDO CHE SIA UN MOSTRO SACRO DEL CALCIO, E NON LO GIUDICO COME UOMO PERCHE' NON SI PUO' GIUDICARE SOLO PER QUELLO CHE SI VEDE IN TV. MA UNA COSA E' CERTA PER QUEL POCO CHE SI VEDE BALOTELLI E' SICURAMENTE L'ANTITESI DI CIO CHE VORREBBE ESSERE IL CALCIO, STIMA,RISPETTO, AGGREGAZIONE.

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  9. Francesco, anche se non sono romanista devo dire che mi sei sempre piaciuto sia come calciatore sia come persona pur se non ti conosco in modo diretto ma solo attraverso i media. Anzi devo dirti che come attore sei veramente simpatico e comico. Ho letto il tuo articolo e posso essere d'accordo su alcuni aspetti per quanto detto. Capisco anche che non sempre possiamo controllare la nostra impulsività e che a volte puo' scapparci un brutto gesto che tu prontamente hai ammesso. Però non capisco perchè un calciatore della Roma deve premettere l'orgoglio di appartenere a questa società, e uno dell'Inter non lo debba avere. Mi è lecito non essere concordo con te quando dici che vi hanno sempre penalizzati e vi hanno fatto perdere scudetti e coppe. Mercoledì, se guardi con occhio oggettivo, devi ammettere che Burdisso,Perrotta, Mexes avrebbero dovuto prendere il secondo giallo. Che se c'era il rigore su Toni da parte di Samuel vi era anche quello di Mexes su Materazzi e relativa espulsione. Capisco che arrivare ad un passo dal traguardo e non vincere fa ancora piu' male però i credo che in questo momento anche la mia squadra (L'Inter di cui sono tifoso da quando avevo 9 anni e non ho mai fatto il tifo contro per nessun motivo al mondo) non ha avuto favori arbitrali di nessun genere. quando ha sbagliato è stata giustamente punita (vedi Snider nel derby, Cordova e Samuel con la Samp, lo stesso Mou quando fece il gesto delle manette. Io credo che negli ultimi anni, a differenza di quelli precedenti, puo' darsi anche che all'Inter hanno potuto dare un rigore che non c'era o altro cose queste che succedono a tutte le squadre ma grazie, sopratutto a Roberto Mancini e ad altri uomini coraggiosi, forse ora abbiamo un calcio piu' pulito. Neanche io sono d'accordo che in fondo alla stagione ci sono delle gare senza motivazione però la Lega non fa nulla per porvi rimedi. Io ne ho viste tante di queste partite. Una volta circa 16 anni fa fu proprio la Roma (vedi Andrea Carnevale) all'ultima con L'Udinese a non vincere e da cio' far scivolare la Fiorentina in Serie B.
    Ti saluto con simpatia e con affetto.
    Vincenzo Interista nato

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  10. caro " signor" totti prima di essere rispettato devi saper rispettare gli altri questa e' la regola e tu non l'hai ancora capita.

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  11. totti è inutile che ti giustifichi sei come Zidanne un TERRORISTA

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  12. Caro Francesco Totti, mi chiamo Paolo e mio papà, romano d.o.c. è stato un tifoso della Roma fin dalla culla, fin dal 1921. Da piccolo ho tifato per la Roma e poi mi sono innamorato dell'Inter dei tempi di Herrera, e sono rimasto interista nei lunghi anni bui fino ad oggi. Ho giocato tanto al calcio da ragazzoe seppur in una dimensione minore e diversa dalla tua, sò cosa succede in campo e con gli "avversari". Si danno e si prendono, ed alla fine tutti a bere una birra insieme. Quando ci si scusa non si accampano pretesti. Ho sbagliato, punto! ed a capo. E se la propria coscenza dell'errore commesso è pura, quell'errore, quell'atteggiamento, quel modo di fare non farà più parte di noi. Pensa a cosa avrebbe voluto dire, come esempio per TUTTI, le tue scuse e l'invito ai giovani a non fare quello che hai fatto tu. Ti ho sempre ammirato, e ti avrei voluto all'Inter, ma rispetto la tua scelta di cuore e di vita.
    Paolo Frezzotti

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  13. Bravo Totti, non sono un tifoso della rom (Juve) ma un simpatizzante comunque. Un calcio di stizza anche se da evitare ci puo' stare perche' sei umano e il sentimento di rabbia e comprensibile in una situazione agonistica. Quel personaggio ha dentro della cattiveria che si legge sulla sua faccia. Adesso dice che e' razzismo...ma se da sempre abbiamo avuto stranieri Italia con tutti i colori di pelle possibili, e se l'hanno mertiati hanno avuto fama, soldi rispetto e sostengo.La pelle non centra, lui smplicemente non li merita, e' un bambino che non e' mai cresciuto.

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  14. bella lettera. mi viene un dubbio : ma totti sa scrivere?

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  15. francesco totti ha sbagliato e lo riconosce ,ha subito moltissimi falli gravi di reazione e non, senza mai attaccare chi lo ha massacrato,ora il sig raiola per salvare il suo protetto che è un provocatore noto a tutta italia compresi i suoi compagni di squadra si è inventato la storia del razzismo per coprire il sederino di ballottelli. Ora io chiede a tutte kle persone che seguono il calcio se ce lo vedono il sig.Ballottelli che dice:"be ora francesco smettiamola di fare i bambini e giochiamo a calcio". Non entro nemmeno in merito di tutte le opere di solidarietà e di aiuto che Totti fa costantemente senza nessuna pubblicità e senza nessun ritorno d'immagine ma solo per le sue qualità umane che sono notevolmente superiori a quelle di calciatore. Ma la verità e che l'attacco che si fa a totti dopo che si è scusato e invece una attacco alla città di Roma e ai cittadini romani per tutto cio che la lega ha costruito a livello mediatico manipolando l'informazione

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