lunedì 31 maggio 2010
Juve, adesso è ufficiale Bettega lascia la società
TORINO, 29 maggio - Roberto Bettega saluta la Juventus. Lo ha ufficializzato la società bianconera con un comunicato: «La Juventus e Roberto Bettega comunicano l’avvenuta cessazione della loro collaborazione. La Juventus ringrazia Roberto Bettega per aver dato la propria collaborazione in un momento particolarmente complesso. Roberto Bettega saluta con commozione la maglia bianconera e i tifosi cui ha dedicato una parte lunga ed indimenticabile della propria vita con passione e grande amore sia nei momenti esaltanti, sia in quelli più difficili».
Fonte: corriere dello sport
UFFICIALE: Zico nuovo dt del Flamengo
Arthur Antunes Coimbra Zico sarà il nuovo direttore tecnico del Flamengo. L'annuncio arriva proprio tramite il sito web ufficiale dell'ex stella del Brasile e dell'Udinese. L'ex allenatore, vicino anche ad approdare sulla panchina del Catania, confida: "È una grande sfida per il mio futuro. L'obiettivo è quello di rendere più professionale il lavoro del Flamengo e portare in alto il nome del club".
Michele C.
domenica 30 maggio 2010
Serie B: Lecce e Cesena tornano in A
Terminata la 42esima ed ultima giornata di Serie B, questi i verdetti finali: Lecce e Cesena promossi direttamente nella massima serie, rispettivamente 1° e 2°; Brescia, Sassuolo, Torino e Cittadella ai play-off. Salernitana, Gallipoli e Mantova retrocessi in Lega Pro, mentre Padova e Triestina si giocheranno i play-out per evitare la retrocessione.
Ai salentini è bastato un pareggio a reti inviolate per conquistare il primato della classifica e la promozione, ai danni di un Sassuolo già sicuro di giocare i play-off. Grande festa al Via del mare.
Grande festa anche al Garilli di Piacenza dove il Cesena s'impone per 1-0 e torna in Serie A dopo quasi vent'anni, ai danni del Brescia che, con la sconfitta di Padova, cede il secondo posto ai romagnoli e si deve accontentare dei play-off. Sempre per rimanere in tema di play-off, (Semifinali: 2-6 giugno. Finale 9-13 giugno.) il Torino dovrà vedersela con il Sassuolo, mentre il Brescia con il Cittadella vera sorpresa di questa edizione del campionato cadetto, trascinata dal bomber Matteo Ardemagni (ex Milan).
Per quanto concerne invece la zona retrocessione, oltre alle tre già citate retrocesse, dovrà scendere di categoria una tra Padova e Triestina che si giocheranno i play-out, la prima dopo aver sconfitto il Brescia per 2-1, la seconda dopo aver pareggiato per 2-2 contro un Frosinone già matematicamente salvo.
Michele C.
Zeman: «È un onore per me essere accostato all'Inter»
ROMA, 29 maggio - «Chiamare Zeman per sostituire Mourinho sarebbe una dimostrazione di stima nei confronti dell'uomo e dell'allenatore. Per fare la pazzia, adesso che ho vinto, prenderei lui che è giovane nella testa e ti dà la genialità». Massimo Moratti ha spiazzato tutti ieri con le sue dichiarazioni a GazzettaTv sul tecnico boemo, inserendolo a sorpresa nella corsa alla panchina dell'Inter per la quale, comunque, i favoriti sembrano altri, Capello in primis.
Zeman, ha sentito le parole di Moratti?
«Sì, e lo ringrazio molto. Avrei voluto farlo direttamente, ma approfitto di voi per dire al presidente che sono molto orgoglioso di sapere che abbia pensato anche a me per la panchina nerazzurra come segno di stima e di riconoscenza per quanto ho fatto non solo come tecnico ma come uomo di sport nella mia carriera. Essere accostato all’Inter è un onore per me».
È la prima volta?
«No, ci fu un interessamento nel '95, ma la trattativa non partì neanche perché avevo già un impegno con la Lazio».
Ma lei se la sentirebbe di sostenere un’eredità pesante come quella di Mourinho?
«Certamente. Moratti ha costruito un gruppo eccezionale. Sarebbe fantastico allenare una squadra così ricca di talenti e di campioni. E sarebbe una bella e ulteriore sfida riuscire a dimostrare che si possono ottenere risultati straordinari, come superare il Barcellona in una semifinale di Champions, giocando in maniera diversa da quella, pur redditizia, che ho visto al Camp Nou».
Fonte: corriere dello sport
sabato 29 maggio 2010
Planus, che gaffe: "Francia sapeva già di Euro 2016"
PARIGI, 29 maggio - Una semplice gaffe di un calciatore rischia di mettere in imbarazzo il calcio francese. Marc Planus, difensore del Bordeaux e giocatore dei Bleus, ha detto infatti ai giornalisti, nel corso di una conferenza stampa in Tunisia, che la squadra già sapeva dalla sera precedente la cerimonia di Ginevra che la Uefa avrebbe assegnato alla Francia l'organizzazione dell'Euro di calcio 2016.
LA GAFFE - «Ce l'hanno detto ieri sera, sono felicissimo, darà un nuovo slancio al calcio francese», si è lasciato scappare Planus davanti a cronisti e telecamere accese. Parole che il difensore del Bordeaux si è subito affrettato a correggere: «Scusate, in realtà mi sono sbagliato, era stamattina: abbiamo trovato un cartellone all'ingresso della sala da pranzo con scritto 'Congratulazioni, ospiteremo Euro 2016'».
IL CASO - Una fascia di tempo che però ancora non sembra calzare perfettamente. Tanto che nel video si sente una vocina che da fuori campo aggiunge: "era l'una e cinque...". Vale a dire appena cinque minuti dopo l'annuncio ufficiale dell'assegnazione dell'Euro. Ma non è tutto. Il sito 'Le Point' non nasconde infatti che in Francia "tutti si sono stupiti che il presidente Nicolas Sarkozy fosse partito in missione a Ginevra" nel giorno dell'assegnazione. "Fino a quel momento infatti - prosegue Le Point - il capo di Stato non si era impegnato personalmente ne tantomeno con forza su questo dossier". "Una domanda si pone: sapeva già che la Francia sarebbe stata designata come vincitrice? La gaffe di Planus lo lascia pensare", conclude Le Point.
Fonte: corriere dello sport
venerdì 28 maggio 2010
UFFICIALE: Mourinho nuovo tecnico del Real Madrid
L'ufficialità arriva dal sito web del club nerazzurro: Josè Mourinho lascia l'Inter per approdare sulla panchina del Real Madrid. Decisivo l'incontro, di oggi a Milano, tra Perez e Moratti che hanno finalmente risolto la querelle legata all'ormai celebre clausola rescissoria a cui era legato il tecnico portoghese. Di fatti, il presidente delle Merengues, verserà solo dieci dei sedici milioni chiesti inizialmente da Moratti, più altri sei ricavabili da futuri trasferimenti di calciatori. Mourinho verrà presentato lunedì 31 maggio alle ore 13 allo stadio Santiago Bernabeu. Questo il testo integrale del comunicato ufficale del club Campione d'Europa in carica: «I presidenti Massimo Moratti e Florentino Perez si sono incontrati questo pomeriggio. Alla luce degli ottimi e costruttivi rapporti d'amicizia che intercorrono fra le due società, è stato raggiunto l'accordo relativo alla clausola contrattuale che lega José Mourinho a F.C. Internazionale. Sono stati precisamente definitivi tempi e modi con i quali l'accordo verrà totalmente onorato. Massimo Moratti ringrazia Florentino Perez per la sua disponibilità nel raggiungerlo a Milano e per la sua cortesia che conferma, ancora una volta, il fortissimo legame esistente fra i due prestigiosi club».
Michele C.
Alla Francia Euro 2016
Ora è ufficiale e ad annunciarlo, da Ginevra, è proprio il presidente francese dell'Uefa Michel Platini: gli Europei del 2016 si disputeranno in Francia. Escono dunque sconfitte le altre due nazioni candidate, ovvero la Turchia e l'Italia che aveva scelto come ambasciatore l'ex bandiera del Milan Paolo Maldini.
Michele C.
giovedì 27 maggio 2010
Adriano è della Roma: accordo per tre anni
ROMA, 27 maggio - Adriano è un giocatore della Roma. Nella notte l'incontro tra il ds Pradè e l'attaccante brasiliano a Rio ha dato esiti positivi: la società giallorossa ha raggiunto un accordo per un contratto triennale da tre milioni di euro netti a stagione. La firma ufficiale verrà messa quando Adriano sbarcherà nella Capitale, nel frattempo verrà preparato l'accordo in tutte le sue parti.
Il vertice è durato qualche ora, Adriano ha dato la sua massima disponibilità alla Roma e si è detto entusiasta di giocare con Totti e De Rossi. Non solo: ha garantito che rientra in Italia per vincere una grande battaglia e per imporsi di nuovo dopo che era andato via tra le polemiche. Il brasiliano ha indossato le maglie dell'Inter, del Parma e della Fiorentina. Nell'ultima stagione è andato benissimo al Flamengo.
Fonte: corriere dello sport
mercoledì 26 maggio 2010
Inter-Mourinho, ecco lo "strappo"
Emerge un particolare imbarazzante per José Mourinho. Durante i festeggiamenti della finale di Champions League vinta contro il Bayern Monaco il tecnico portoghese (ormai in odore di Real Madrid), chinandosi per raccogliere qualcosa a terra ha strappato i pantaloni dell'abito. E la cosa non è sfuggita ai fotografi. Per lo Specialone intimo... rosso (da vero scaramantico).Un'annotazione. Non si tratta di un foto-ritocco. L'immagine arriva direttamente dal circuito fotografico Afp.
Fonte: sportmediaset.it
lunedì 24 maggio 2010
UFFICIALE: Guidolin è il nuovo allenatore dell'Udinese
Dopo il passaggio di Delneri alla Juventus la scorsa settimana, prosegue il valzer delle panchine di Serie A. Come comunica la stessa società, Francesco Guidolin siederà al posto di Pasquale Marino, sulla panchina dell'Udinese, nella prossima stagione. L'ex tecnico del Parma verrà coadiuvato dal vice-allenatore Diego Bortoluzzi, dai preparatori atletici Adelio Diamante e Claudio Bordon e dal preparatore dei portieri Lorenzo Di Iorio.
Michele C.
domenica 23 maggio 2010
Implacabile Milito, Inter Campione d'Europa
Da Angelo a Massimo Moratti. Da Helenio Herrera a Josè Mourinho. Da Armando Picchi ad Javier Zanetti. Dopo 45 anni di attesa l'Inter non fallisce il grande appuntamento con la storia e si laurea per la terza volta Campione d'Europa, tornando Grande. A farne le spese è il Bayern Monaco, orfano di Ribery squalificato, dell'olandese Louis Van Gaal, costretto ad inchinarsi di fronte al "Principe" Diego Alberto Milito che, con una straordinaria doppietta, rispedisce in Germania, a mani vuote, Rumenigge & company. Si parlerà per sempre di questa seconda Grande Inter capace di fare meglio anche della prima centrando un traguardo che mai nessuno prima d'ora, in Italia, era riuscito a raggiungere: la cosiddetta "Triplete", come la chiamano in Spagna, che consiste nel vincere, nella stessa stagione, campionato, coppa nazionale e coppa dei campioni. Grande merito va sicuramente al presidente Massimo Moratti che, con la sua infinita passione per questa squadra, è riuscito a creare una solida società che ha dimostrato senza dubbio di saper operare bene nelle finestre di mercato (vedi lo scambio Ibrahimovic-Eto'o con il Barça e l'ingaggio a parametro zero di Pandev a gennaio). Al tecnico portoghese Josè Mourinho sempre serissimo, competente e professionale che è riuscito a cambiare la mentalità di questa squadra e di questi giocatori, trasmettendo loro sicurezza e fiducia nei propri mezzi, trasformandola in una vera e propria corazzata capace, in Champions, di eliminare squadre del calibro del Chelsea e, degli ex Campioni d'Europa in carica del Barcellona. Naturalmente senza mai dimenticarci del lavoro di questa squadra infaticabile, capace di lottare sempre con la stessa grinta e determinazione in ogni partita ed in ogni situazione. Ancora complimenti all'F.C. Internazionale con tanti ringraziamenti anche da parte di tutte le altre squadre italiane, perchè con questa vittoria avete allontanato, nel ranking Uefa, quella Germania che stava a poco a poco per soffiarci il quarto posto utile per qualificarsi ai preliminari di Champions.
Nel primo tempo la partita è molto combattuta e molto tattica. A risentirne è sicuramente lo spettacolo. Il risultato si sblocca solo al 35' con Milito che, servito da Sneijder, penetra in area e con il suo destro micidiale fredda Butt. Nel secondo tempo subito Bayern aggressivo e vicino al pari in due occasioni con Muller e Robben, ma al 70' i nerazzurri raddoppiano con il solito Milito che beffa Van Buyten con il suo destro a rientrare e sempre di destro infila per la seconda volta il portiere tedesco Butt, facendo esplodere di gioia tutti i supporters giunti al seguito della squadra.
Michele C.
giovedì 20 maggio 2010
L'Inter chiama Mihajlovic: sarà lui il sostituto di Mou
MILANO, 20 maggio - Martedì, o al più tardi mercoledì, l’Inter avrà il suo nuovo allenatore. La lista dei candidati, di cui Moratti è ovviamente a conoscenza, verrà valutata dal presidente qualche ora dopo l’addio di Mourinho. In testa a quell’elenco c’è il nome di Sinisa Mihajlovic. E’ lui il tecnico a cui Moratti vuole affidare il patrimonio lasciato da José Mourinho, un patrimonio che oggi tutti sperano arricchito da una grande Coppa. Lo incontrerà all’inizio della prossima settimana, a Milano o forse a Forte dei Marmi. A Moratti piace per una serie di ragioni. (1) Conosce l’ambiente, la Pinetina, il mondo dell’Inter e lo spirito dell’Inter. (2) Ha pilotato il Catania verso la salvezza facendolo giocare molto bene, palla a terra, con una bella armonia tecnica. (3) All’Inter era stato portato prima come giocatore poi come assistente tecnico da Roberto Mancini, del quale Moratti ha parlato bene anche subito dopo la vittoria del quarto scudetto sul campo, attribuendogli meriti per la costruzione della nuova grande Inter. (4) Ha una personalità forte e spiccata (si ricorda ancora oggi la polemica con lo stesso Mourinho). (5) E’ in assoluto uno dei tecnici emergenti. Esiste però un’ultima perplessità di Moratti: Mihajlovic è stato compagno di squadra di diversi giocatori dell’Inter attuale e il rapporto potrebbe essere condizionato da questo recente passato. Sinisa dovrà convincere il presidente che invece per lui (e per la squadra) non sarà un problema, ricordando magari l’esperienza di Mancini che era stato compagno nella Lazio di Vieri, Favalli, Stankovic e Veron, poi avuti come giocatori nell’Inter: Favalli e Veron hanno vinto lo scudetto a tavolino, Stankovic anche quelli sul campo.
LA LISTA - Benitez (la cui candidatura era già in netto calo) si è autoescluso con l’ultima intervista, quella di Hiddink era una pista assai complicata per il legame con la Federcalcio turca e lo stesso si dica di Fabio Capello che punta al Mondiale con l’Inghilterra. In passato, Moratti era stato conquistato dal calcio di Mazzarri (a quei tempi allenava la Reggina), ma l’ipotesi è tramontata di fronte al contratto che lega il tecnico livornese al Napoli. Anche Mihajlovic ha un contratto col Catania fino al 2011, ma non dovrebbero esserci problemi a trovare un accordo con Lo Monaco e Pulvirenti dopo la fantastica stagione di Sinisa in Sicilia.
Fonte: corriere dello sport
martedì 18 maggio 2010
Italia: fuori Grosso e Candreva
La lista iniziale dei 30 convocati per il mondiale sudafricano inizia a snellirsi e i primi a farne le spese sono gli juventini Fabio Grosso, eroe dei precedenti mondiali tedeschi, ed Antonio Candreva. Questa la decisione del ct Marcello Lippi che ha ridotto a 28 la rosa dei convocati. La lista definitiva dei 23 andrà consegnata entro il 1° giugno.
Ecco l'attuale rosa: PORTIERI: Gianluigi Buffon (Juventus), Morgan De Sanctis (Napoli), Federico Marchetti (Cagliari), Salvatore Sirigu (Palermo). DIFENSORI: Salvatore Bocchetti (Genoa), Leonardo Bonucci (Bari), Fabio Cannavaro (Juve), Mattia Cassani (Palermo), Giorgio Chiellini (Juventus), Domenico Criscito (Genoa), Christian Maggio (Napoli), Gianluca Zambrotta (Milan). CENTROCAMPISTI: Mauro German Camoranesi (Juve), Andrea Cossu (Cagliari), Daniele De Rossi (Roma), Ivan Gennaro Gattuso (Milan), Claudio Marchisio (Juve), Riccardo Montolivo (Fiorentina), Angelo Palombo (Sampdoria), Simone Pepe (Udinese), Andrea Pirlo (Milan). ATTACCANTI: Marco Borriello (Milan), Antonio Di Natale (Udinese), Alberto Gilardino (Fiorentina), Vincenzo Iaquinta (Juventus), Giampaolo Pazzini (Sampdoria), Fabio Quagliarella (Napoli), Giuseppe Rossi (Villareal).
Michele C.
Sampdoria: idea Terim per la panchina
Dopo l'addio ufficiale di Gigi Delneri, fra i candidati a succederlo, oltre al tecnico del Chievo Mimmo Di Carlo, che rimane comunque la prima scelta, ci sarebbe anche il turco Fatih Terim. Pare che Garrone abbia fatto un pensierino anche sull'ex ct della Turchia per la sua grande esperienza a livello internazionale, che potrebbe far comodo in vista dei prossimi impegni europei dei blucerchiati. Inoltre, per il tecnico soprannominato "L'Imperatore", non sarebbe un'esordio nel nostro Paese avendo già allenato in passato Fiorentina e Milan.
Michele C.
lunedì 17 maggio 2010
Mourinho non rinnova iscrizione scuola ai figli a Milano
Se le lacrime di commozione di Josè Mourinho dopo la vittoria dello scudetto potevano essere presagio di un addio imminente, c'è ancora un altro indizio che farebbe trapelare la definitiva decisione, dello stesso, di traslocare da Milano a Madrid. Infatti pare, secondo fonti non ufficiali, che il tecnico portoghese non abbia rinnovato l'iscrizione, dei suoi due figli, alla Scuola Americana nel Canton Ticino che hanno frequentato quest'anno. La scuola è a pochi chilometri da Lugano e molto vicina anche a Como, dove Mourinho abita con la famiglia da quando siede sulla panchina nerazzurra. Inoltre, come ciliegina sulla torta, pare anche che lo "Special One" si sia già interessato per l'iscrizione dei ragazzi in una scuola madrilena.
Michele C.
Omaggio ai Campioni d'Italia: rivedi tutti i gol dell'Inter 2009-2010
sabato 15 maggio 2010
Il Chelsea trionfa ancora
A meno di una settimana dalla vittoria della Premier League, il Chelsea conquista anche la FA Cup battendo per 1-0 il Portsmouth, squadra retrocessa in Championship e sull'orlo del fallimento, allenata dall'israeliano Avram Grant che condusse proprio i "Blues" alla finale di Champions del 2008, dopo l'addio di Mourinho. Si può parlare dunque di "Double" per Carlo Ancelotti che riesce addirittura a fare meglio dello "Special One" al suo primo anno sulla panchina del Chelsea.
In quel di Wembley nonostante si trovassero di fronte due squadre praticamente agli antipodi della classifica, dell'ultimo campionato appena concluso, lo spettacolo e le emozioni non sono mancate. Chelsea subito vicinissimo al gol con Kalou e Drogba che si vedono negare la marcatura da due traverse. Poi ha mancato clamorosamente il vantaggio il Portsmouth con Boateng che si fa parare un calcio di rigore da Cech. Passa appena un minuto e i "Blues" passano in vantaggio con una splendida punizione di Drogba su cui nulla può il portiere avversario James. Nel finale di gara anche Lampard fallisce un calcio di rigore, ma il punteggio non cambia e il Chelsea può alzare al cielo un altro trofeo.
Michele C.
venerdì 14 maggio 2010
Mourinho attacca Ranieri: «È stato un ipocrita»
ROMA, 14 maggio - Josè Mourinho parte seconda. Dopo aver annunciato che «un giorno allenerò il Real Madrid», e aver attaccato De Laurentiis e Mazzarri «Mi fa ridere quando sento alcuni presidenti che mi paragonano ai loro allenatori che non hanno vinto neanche una coppa di Toscana o Reggio Calabria», nell'intervista rilasciata a "Panorama" oggi in edicola il tecnico dell'Inter ne ha anche per Claudio Ranieri, definito «ipocrita».
Mister è arrabbiato? la domanda di Panorama
«No, perché?», risponde Mourinho
Per quello che ha detto Claudio Ranieri prima dell'ultima partita (il tecnico della Roma aveva parlato di "bombe ad orologeria" in riferimento alle esternazioni del portoghese ndr).
«Penso due cose -prosegue Mourinho- La prima è che Ranieri sia stato ipocrita. Fa i complimenti a me e all'Inter prima della partita contro la Roma, poi alla fine della partita e alla vigilia della giornata di campionato dice quello che ha detto»
La seconda cosa che pensa?
«Che sia stato quello che noi in Portogallo diciamo così: lanci la sabbia in aria per non far vedere niente agli altri»
In Italia si dice fumo negli occhi...
«Esatto, quella cosa lì. Vogliono creare l'atmosfera»
È un modo per mettervi in difficoltà?
«Chissà, sì. Possibile. Ma noi siamo tranquilli».
Fonte: corriere dello sport
mercoledì 12 maggio 2010
UFFICIALE: Walter Zenga nuovo allenatore dell'Al-Nasr
Walter Zenga ha iniziato la sua avventura alla guida dell'Al-Nasr, una delle squadre più famose dell'Arabia Saudita. Zenga, che ha firmato un contratto biennale da due milioni l'anno più l'uso di una villa principesca, è stato chiamato sulla panchina dell'Al-Nasr dal principe Faycal Ben Turki al Saoud, ricchissimo presidente del club, uno degli esponenti della famiglia regnante in Arabia Saudita. Per l'ex tecnico di Palermo e Catania, si tratta di un ritorno in Arabia: nel 2007 allenò infatti l'Al-Ain. "Sono onorato della fiducia del principe - ha detto Zenga alla presentazione -, spero di dare al club quello che sogna. Io però non ho la bacchetta magica, bisognerà lavorare tutti insieme per raggiungere l'obiettivo". L'obiettivo dell'Al-Nasr, che verrà probabilmente in ritiro in Italia a luglio, è vincere il titolo nazionale d'Arabia dopo ben 12 anni.
Fonte: tuttomercatoweb.com
martedì 11 maggio 2010
UFFICIALE: il West Ham esonera Zola
Con uno scarno comunicato apparso sul proprio sito web ufficiale, il West Ham ha ufficialmente esonerato il proprio tecnico Gianfranco Zola. Un rapporto che finisce prima della scadenza del suo contratto, probabilmente vista la faticosa salvezza raggiunta dal club londinese in questa stagione. Tra i possibili sostituti, il nome che va per la maggiore è sicuramente quello dell'israeliano Avram Grant, finalista di Champions col Chelsea nel 2008, ed attuale tecnico del retrocesso Portsmouth.
Michele C.
domenica 9 maggio 2010
Serie A: il Cagliari illude l'Inter, solo pari tra Palermo e Samp
BOLOGNA-CATANIA 1-1
(15' Di Vaio(B), 51' Maxi Lopez(C))
Bologna e Catania, entrambe ad un solo punto dall'aritmetica salvezza, si dividono la posta in palio anche in virtù della contemporanea sconfitta dell'Atalanta che giocherà in Serie B il prossimo anno.
FIORENTINA-SIENA 1-1
(3' Vergassola(S), 15' Marchionni(F))
Bella partita nonostante si trovassero di fronte due squadre che non avevano più niente da chiedere a questo campionato.
GENOA-MILAN 1-0
(57' Sculli)
Il Milan, nonostante la sconfitta, con il raggiungimento del 3° posto, avrà la certezza di accedere direttamente alla fase a gironi di Champions. Vittoria che al Genoa serve solo per le statistiche visto che ormai non può più raggiungere l'Europa League.
INTER-CHIEVO 4-3
(11' Thiago Motta(aut.)(C), 12' Mantovani(aut.), 34' Cambiasso, 39' Milito, 51' Balotelli(I), 60' Granoche, 75' Pellissier(C))
Dopo essere passata in svantaggio, l'Inter riesce a pareggiare sia nel risultato e sia nel numero delle autoreti, il tutto in 60 secondi. Nerazzurri che poi dilagano chiudendo il primo tempo da Campioni d'Italia. Nel secondo tempo un calo di concentrazione poteva costar caro ai padroni di casa che si vedono dimezzato il vantaggio, soffrendo fino all'ultimo per la contemporanea rimonta vincente della Roma che rimette tutto in discussione.
JUVENTUS-PARMA 2-3
(16' Del Piero(J), 20' e 40' Lanzafame, 85' Biabiany(P), 93' Iaquinta(J))
Juve che, dopo la sconfitta odierna, dovrà accontentarsi definitivamente del 7° posto e di accedere all'Europa League attraverso due turni preliminari.
LIVORNO-LAZIO 1-2
(13' Rocchi(La), 33' C.Lucarelli(Li), 44' Brocchi(La))
Biancocelesti ora matematicamente salvi al contrario del Livorno che l'anno prossimo scenderà in cadetteria.
NAPOLI-ATALANTA 2-0
(43' e 83' Quagliarella)
Napoli che si qualifica aritmeticamente per l'Europa League, sorpassando la Juventus in classifica, condannando contemporaneamente l'Atalanta alla retrocessione in B.
PALERMO-SAMPDORIA 1-1
(54' Pazzini(rig.)(S), 68' Miccoli(rig.)(P))
Rimandato alla prossima giornata il verdetto per l'assegnazione dell'ultimo posto disponibile per la Champions.
ROMA-CAGLIARI 2-1
(73' Lazzari(C), 79' e 83'(rig.) Totti(R))
Gol di Lazzari, accolto con un boato a San Siro, illude momentaneamente il popolo interista. Doppietta di capitan Totti che fa sperare ancora i tifosi giallorossi.
UDINESE-BARI 3-3
(18' Barreto(B), 21' e 63' Di Natale, 26' Pepe(U), 39' Koman, 93' Almiron(B))
Partita vivace e ricca di gol tra due squadre ormai salve.
Michele C.
sabato 8 maggio 2010
La Figc deferisce Mourinho per le accuse alla Roma
ROMA, 7 maggio - José Mourinho è stato deferito dalla Commissione disciplinare nazionale della Federcalcio per le dichiarazioni rese dopo la finale di Coppa Italia fra Roma e Inter a proposito di un premio a vincere offerto dai giallorossi al Siena per battere i nerazzurri. Sono stati inoltre aperti due procedimenti disciplinari: uno contro il presidente del Siena Massimo Mezzaroma per la storia dei premi promessi ai suoi giocatori in caso di vittoria contro l'Inter; uno contro Cristian Chivu per i gestacci rivolti ai tifosi della Roma dal giocatore dell'Inter al termine della partita di Coppa Italia di mercoledì sera. Ecco il comunicato della Figc:
«Il Procuratore Federale ha deferito alla Commissione Disciplinare Nazionale per violazione dell'art. 5, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva Dos Santos Mourinho Jose Mario, allenatore della Società F.C. Internazionale S.p.A., per avere espresso, mediante un'intervista videoregistrata e le dichiarazioni pubblicate su organi di informazione, giudizi lesivi della reputazione di persone e di società operanti nell'ambito federale ed in particolare dei Dirigenti della Società A.S. ROMA S.p.A., adombrando altresì dubbi sulla regolarità del campionato a causa dell'operato di questi, con riferimento alla gara dell'ultima giornata di campionato SIENA-INTER"; per violazione degli artt. 4, comma 2, e 5, comma 2, del Codice di Giustizia Sportiva, per responsabilità oggettiva è stata deferita la società F.C. Internazionale Milano S.p.A., per i comportamenti ascritti al proprio tesserato.
Nella stessa giornata di oggi, il Procuratore Federale ha aperto due procedimenti: uno inerente pretesi premi promessi dalla dirigenza del SIENA ai propri tesserati, in ipotesi idonei a condizionare l'esito della gara SIENA – INTER dell'ultima giornata di campionato; l'altro riguarda il comportamento del calciatore Cristian Chivu della Società Internazionale F.C., al termine della finale TIM CUP 2010, INTER-ROMA, del 5 maggio 2010».
Fonte: corriere dello sport
venerdì 7 maggio 2010
Perinetti lascia il Bari: "Vado al Siena..."
"A breve ufficializzerò il mio passaggio al Siena. Prenderò parte ad un progetto triennale, avrò la possibilità di costruire e di lavorare con la massima libertà possibile".
Parla così Giorgio Perinetti, ormai ex ds del Bari e futuro braccio destro del presidente senese Massimo Mezzaroma, intervenuto stamattina ai microfoni di Sei Volte Buongiorno. Ecco quanto evidenziato da Lalaziosiamonoi.it. "La Lazio? Vedo Lotito ogni due settimane in Lega calcio a Milano, non abbiamo mai parlato di un possibile avvento al club biancoceleste – afferma ancora l'ex ds del Palermo – So che il presidente della Lazio sta valutando seriamente l'ipotesi Peruzzi: sarebbe una bel colpo. Angelo lo portai io alla Roma 20 anni fa quando ancora giocava a Blera. Lavorare con lui sarebbe stato intrigante ma, ripeto, non c'è mai stato alcun contatto e il mio futuro è Siena".
Passando al mercato, sollecitato sul punto, Perinetti dà un consiglio a Lotito. "Kolarov va via? Salvatore Masiello (classe 1982) – conclude – ha fatto un girone d'andata stratosferico. E' un giocatore maturo, se il serbo andasse via sarebbe un sostituto all'altezza, sicuramente".
Fonte: tuttomercatoweb.com
Totti esclusivo: «Vi dico tutta la verità su Balotelli»
ROMA, 7 maggio - Il calcio è sempre stato la mia vita e lo sarà anche in futuro. Fin da quando ero bambino ho praticato questo sport, sono nato con il pallone tra i piedi, ho avuto la fortuna di cominciare a giocare con la mia squadra del cuore, di arrivare a essere il capitano e di vincere quello che ho potuto vincere, senza nessun tipo di aiuto, ma con l’orgoglio di indossare la maglia della Roma. Il mio matrimonio con questa società è lungo e duraturo e chiuderò la mia carriera dentro la mia seconda casa, Trigoria.
Tutto questo mi ha fatto diventare, a detta di tutti, il giocatore più rappresentativo di questa società, non solo in Italia, ma anche nel mondo. Ho sempre sentito l’affetto sincero dei tifosi e la vicinanza affettuosa della proprietà. La mia è stata una scelta di cuore, quella di aver dato una parola e di averla mantenuta, giocare con questa maglia, con la quale mi sento gratificato sia dal punto di vista economico, sia per le soddisfazioni professionali. Tutto questo in virtù di una parola data, non sono mai voluto andare via perché ho preferito vincere e guadagnare di meno, ma restare legato a questi colori. Io parlo poco ma quello che dico mantengo. Basta andare a leggere le mie interviste, ho sempre detto di voler restare in questa città per difenderne l’onore sportivo, sempre e comunque.
Chi vive nello sport sa che ci sono momenti belli e brutti. In quelli positivi sono tutti vicini a farti i complimenti, a farti fotografie, a chiederti maglie e a millantare antiche amicizie. Nei momenti negativi mi trovo da solo, con la mia famiglia, i miei figli, i miei genitori, con gli amici di sempre, con i dirigenti e le persone che lavorano con me e che mi hanno sempre stimato, prima come ragazzo e come uomo, e poi come professionista. Nella mia carriera momenti brutti ne ho passati, sia per le sconfitte, sia per gli infortuni e sia per i miei errori, che ho sempre pagato in prima persona. Nessuno mi ha mai fatto sconti. Mi sono sempre assunto le responsabilità davanti a tutti, senza avere nessun rimorso per decisioni prese. Chiedo solo una cosa, fuori e dentro Trigoria. Il rispetto in tutte le decisioni e le scelte, come io ho sempre rispettato tutto e tutti e se ho sbagliato sono stato il primo a chiedere scusa.
Mercoledì sera ho sbagliato, questo è innegabile, ma poi va tutto ricollegato e riportato alla realtà dei fatti. In questi anni ogni sfida con l’Inter è sempre stata carica di polemiche. Prima e dopo le partite. Insieme a decisioni arbitrali discutibili, in questo caso sempre a nostro sfavore. Probabilmente ci abbiamo rimesso scudetti e trofei, ma siamo usciti dal rettangolo di gioco sempre con l’onore di indossare questa maglia. Alla finale di Coppa Italia si è arrivati dopo quindici giorni di polemiche. A cominciare dal derby, dove tutto è stato strumentalizzato per la mia esultanza, di cui mi sono subito scusato. La vittoria a Parma, con la speranza che si era riaccesa e il giorno successivo con Lazio-Inter. Su quella partita noi romani e romanisti ci siamo già espressi. Infine si è arrivati alla partita con l’Inter, che tutti aspettavano e che tutti - sottolineo tutti - ci hanno chiesto di giocare con temperamento e aggressività agonistica.
Sul campo i miei compagni inizialmente e io successivamente, abbiamo messo in pratica quello che tutti ci hanno chiesto, anche a livello mediatico. Mi ha dato l’impressione sin dall’inizio, seguendo la partita dalla panchina, che l’Inter aveva un atteggiamento di lamentela verso la terna arbitrale, contestando anche in modo colorito le decisioni prese. Basta vedere gli atteggiamenti di Eto’o, che solitamente ha comportamenti pacati e tranquilli. Anche loro sentivano molto la partita. Sono entrato in campo con la voglia di ribaltare il risultato. Certamente non ero nel migliore stato d’animo. Avrei voluto dare il mio contributo dall’inizio, ma rispetto sempre le decisioni del tecnico, senza mai avere nessun atteggiamento polemico. Ho fatto lo stesso anche in precedenti partite.
Durante la gara “lui” ha avuto nei riguardi dei miei compagni un atteggiamento provocatorio e questo è avvenuto anche in passato contro di noi. Ricordate la linguaccia a Panucci, o quello che è successo con Mexes, o la sua esultanza sotto la nostra curva? Tutto questo, sempre dallo stesso calciatore, è stato fatto in quasi tutti gli stadi italiani e anche in Europa ed è probabilmente questo uno dei motivi per i quali nel proprio gruppo non è mai stato ben accetto ed è sempre visto da altri club o dalla Nazionale stessa come un elemento di disturbo. Certo, ho sbagliato nel commettere quel fallo, ma io sono sempre stato il primo a riconoscere i miei errori e a giustificare chi contro di me ha compiuto falli di gioco che mi hanno procurato anche infortuni gravi, ma privi di malafede, vedi Vanigli, che ho subito scagionato. Chi mi conosce sa perfettamente che una mia reazione viene sempre generata da una provocazione. Sentire che un calciatore alle prime armi, ma con grandi doti, offenda ripetutamente i miei tifosi, la mia città, il mio senso di appartenenza a Roma, oltre a me personalmente, dicendomi che sono finito, è insopportabile. Non vuole essere una giustificazione, ma è semplicemente la verità di quello che è accaduto. Non si può tollerare che “lui” abbia sempre la possibilità di provocare tutti, compresi i suoi tifosi e quelli avversari e nessuno prenda in considerazione preventivamente i suoi atteggiamenti. Come ripeto ho sbagliato, sarò sanzionato, ma ho avuto una strana sensazione. Al momento della mia espulsione non c’è stato nessun mio avversario che abbia preso le difese... di “lui”. Questo qualcosa mi fa pensare.
Vorrei precisare anche altre cose. L’argomento politici e vip. Tanti si sono scatenati in commenti e giudizi pesanti. Questi personaggi sono quelli che dal calcio traggono solo vantaggi e visibilità. Frequentano le tribune autorità, le aree ospitalità, invitano i calciatori a eventi, chiedendogli autografi e maglie. Tutto sempre gratis... Ma non ho mai visto nessuno di loro chiedere un autografo o una maglia a un delinquente. Da alcuni di loro in questo caso - e non è la prima volta come tale sono stato trattato. Non mi meraviglierei se tra qualche tempo qualcuno dovesse trovarsi coinvolto in qualche disavventura giudiziaria, magari per reati vari, che possono riguardare sia le persone che i beni della comunità. Fortunatamente la mia famiglia mi ha comunque insegnato che il silenzio è la migliore risposta quando si incontrano questi personaggi, per disprezzarli.
C’è un’altra questione che mi preme chiarire. Chi ama veramente la Roma, chi è tifoso e ha senso di appartenenza a questi colori capisce cosa rappresenta questa squadra per noi. E chi si permette di giudicare se qualcosa che viene fatto è in linea con la storia della Roma probabilmente c’entra poco con la nostra appartenenza. Sono personaggi di passaggio, che usano la nostra fede per farsi pubblicità. Spesso la gente, sia dentro che fuori Trigoria, pensa che se io non parlo, non vedo e non so ciò che accade. Ma dopo venti anni di carriera con la Roma so perfettamente tutto di tutti. Posso avere mille difetti, ma quelli della trasparenza e della lealtà nei rapporti con le persone sono valori che nessuno mi potrà mai togliere.
È inutile che da domani qualcuno dimostri la solidarietà al sottoscritto. Già ho ricevuto diversi sms che apparentemente hanno dimostrato nel privato la loro vicinanza, ma sono gli stessi che pubblicamente hanno preso subito le distanze da me. Sono tante le persone che ti dicono andiamo e facciamo. Poi ti giri e pochi vengono e pochi fanno. Sono stato e continuerò a essere un grande parafulmine per questa squadra e questa società e l’ho fatto e lo farò sempre. Con orgoglio, perché so di avere la stima come persona e come calciatore della proprietà, di alcuni dirigenti e soprattutto di chi condivide con me giornalmente e con lealtà professionale il proprio compito. E so di avere dalla mia parte anche i tifosi, quelli veri, che mi hanno sempre sostenuto e mi sosterranno senza farsi confondere da false voci o falsi atteggiamenti di tante persone che ruotano intorno a noi.
Quando indosso questa maglia ho sempre la stessa emozione della prima volta. Continuerò a indossarla con orgoglio e restando sempre il primo difensore della nostra città e dei nostri tifosi. Senza illuderli con atteggiamenti spettacolari, come fa qualcuno, che poi nel privato e al momento dei fatti si tira indietro. La Roma appartiene alla sua tifoseria e va rispettata da tutti nel mondo, per storia, unicità di tradizioni e cultura.
Francesco Totti
Foto affettuosa Ibra-Piquè impazza sui siti internet
MADRID, 6 maggio - Ibra e Piquè, i due giocatori del Barcellona, in una foto affettuosa, 'rubata' sembra da un tifoso blaugrana nel parcheggio del centro sportivo del club catalano. La foto impazza sul web, fra commenti più o meno maliziosi, e già si sono formati gruppi su Facebook: uno è «Yo tambien me quedo impactado con la foto de Ibrahimovic y Pique» (Anch'io sono rimasto colpito dalla foto di Ibrahimovic e Puique), con in pochissimo tempo 14 mila aderenti, riferisce il sito del quotidiano Que.
FOTO - La foto, spiega il giornale, è stata scattata dopo un allenamento «e mostra l'attaccante e il difensore, appoggiati a un'auto, uno di fronte all'altro a distanza molto ravvicinata, mentre si scambiano un gesto che sembra affettuoso». I due calciatori, ricorda il giornale, hanno delle compagne e in questa immagine «potrebbero avere una conversazione solo amichevole». Molti commenti sul web, rileva Que, mettono anche in dubbio l'autenticità della foto.
Fonte: corriere dello sport
giovedì 6 maggio 2010
La stampa inglese: «Juve Benitez ci ha ripensato»
LONDRA, 6 maggio - Marcia indietro di Rafa Benitez che sembra intenzionato a rifiutare la proposta della Juventus per restare a Liverpool. Questo, almeno, è quanto scrive oggi il tablodi inglese 'The Sun', secondo cui il tecnico spagnolo avrebbe avuto un ripensamento sul suo trasferimento a Torino. Benitez, a quanto pare, è poco convinto dall'idea di arrivare alla Juve solo in qualità di allenatore.
RIDIMENSIONATO? - Secondo il 'Sun', infatti, Andrea Angelli, neo-presidente bianconero, gli offrirebbe esclusivamente il ruolo di tecnico della prima squadra, sotto il controllo di un direttore generale. La situazione ridurrebbe significativamente il potere di Rafa, uno abituato a fare l'allenatore-manager, sul modello di Sir Alex Ferguson. L'iberico incontrerà Martin Broughton, il presidente del Liverpool, questa settimana, e potrebbe chiedere rassicurazioni sul proprio futuro, piuttosto che discutere il suo addio ai "reds". Secondo il 'Sun', la Juve si sta stancando dei tentennamenti di Benitez, ed è pronta a cambiare rotta e a puntare su un tecnico italiano.
Fonte: corriere dello sport
Inter, ecco il primo "Titulo"
Non abbiamo aspettato molto per veder alzare il primo trofeo all'Inter. Prima occasione, prima vittoria. Ne fa le spese la Roma diventata, negli ultimi cinque anni, la vera antagonista dei nerazzurri. E adesso la cosiddetta "Triplete" comincia a prendere consistenza. In uno stadio Olimpico gremito di gente, la squadra di Mourinho s'impone per 1-0 sui giallorossi andando a conquistare la sesta Coppa Italia; la prima per l'allenatore portoghese. Partita molto nervosa, come era lecito attendersi, in cui non sono mancati gli scontri "al veleno" tra i giocatori stessi e addirittura si è vista un'invasione di campo solitaria di un tifoso romanista, opportunamente placcato dai responsabili dello stadio, che cercava di colpire Cambiasso. Di tutto questo nervosismo a farne le spese è stato sicuramente Totti, entrato ad inizio secondo tempo al posto di Toni, che scalciando malamente Balotelli da dietro si è guadagnato un cartellino rosso. Pessima figura da parte del capitano giallorosso visto che in tribuna eccezzionalmente c'erano il presidente della FIGC Abete e il Presidente del Senato Schifani.
Primo tempo per gran parte dominato dall'Inter che però, già dal 5', deve fare a meno di Sneijder per infortunio. Gli subentrerà Balotelli. Sembra non essere il giorno fortunato per i milanesi visto che al 37' si infortunia anche Cordoba, sostituito da Samuel. Ma dopo aver già sfiorato il gol con Maicon, al minuto 40, i nerazzurri passano in vantaggio con Milito che in mezzo a cinque avversari riesce a trovare il varco per la conclusione che fredda Julio Sergio. Alla ripresa Ranieri cambia le carte in tavola con gli inserimenti di Totti e Motta ma la musica non cambia. L'Inter con il possesso palla cerca e riesce ad addormentare la partita. Roma vicina al pari in due occasioni con Vucinic e Juan, ma alla fine la spuntano i nerazzurri che conquistano così meritatamente il trofeo visto che sono riusciti ad esprimere un gioco migliore rispetto a quello dei giallorossi che deludono nel proprio stadio e sotto il proprio pubblico.
Michele C.
mercoledì 5 maggio 2010
Abete risponde a Mourinho: Finale in Capitale è normale
ROMA, 5 maggio - La finale di coppa nazionale si gioca nella Capitale come in tutti gli altri Paesi. È la risposta del presidente della Federcalcio Giancarlo Abete all'allenatore dell'Inter Josè Mourinho, che ieri si è lamentato del fatto che la Roma possa giocare la sfida di stasera all'Olimpico. «La scelta strategica è stata di valorizzare la Coppa Italia giocando la finale nella Capitale alla presenza del presidente della Repubblica (che stasera sarà rappresentato dal presidente del Senato, ndr) - ha detto Abete alla presentazione delle iniziative ANSA per i Mondiali -. Si gioca nella Capitale in tutti i Paesi: in Francia ad esempio il Paris Saint Germain ha vinto recentemente la Coppa a Parigi». Il presidente della Federcalcio ha puntualizzato che comunque la scelta dipende dalla Lega Calcio, che organizza la Coppa Italia.
Fonte: corriere dello sport
martedì 4 maggio 2010
4 maggio, in ricordo del Grande Torino
Gli anni che passano non affievoliscono il profondo legame con Superga e il 4 maggio. E la decadenza patita dal Torino, per quanto grama e potente, non ha la forza di scalfire questo momento d’incontro tra Fede e fede. Sessantuno anni fa, pochi minuti dopo le 17, un bagliore e un tuono sopra Torino svuotarono i respiri dall’anima e riempirono gli occhi di lacrime. Subito cominciò la prima processione sulle pendici del colle simbolo di Torino, la più straziante, la più tremenda. L’Italia piange il Grande Torino, sconfitto soltanto dalla subdola alleanza tra l’eccentricità del destino e la banalità della morte. Dal quel 4 maggio, il 4 maggio è stata processione: fiume di cuori in salita e anime in discesa. Per la messa nella Basilica, alle 17, sotto la pioggia e il cielo livido quasi sempre; per l’appello che di norma il capitano della squadra granata fa leggendo sulla Lapide i nomi delle 31 vittime, dopo la benedizione impartita dal cappellano del Torino. Per stare assieme e assieme non dimenticare, possibilmente facendone tesoro per il futuro.
L’ULTIMO SEME - Superga, il 4 maggio sono sempre stati luoghi e date di comunione e di resurrezione. Lindi da ogni debolezza umana, quali sono la rabbia, l’antagonismo, la polemica, la contestazione, peggio ancora l’odio. Una tregua olimpica s’imponeva da sé. Invece, in recenti casi, come un anno fa con la protesta di alcuni al capitano Rosina (cui si voleva vietare l’appello alla Lapide), la decadenza dei costumi e del Torino ha cominciato a erodere anche questo momento di civiltà. E oggi a Superga non ci sarà (a meno di sorprese) il presidente del Torino: preferisce non sfidare quei tifosi che non lo considerano degno del luogo e della cerimonia per evitare di rovinare il 4 maggio. Atteggiamento saggio, però sconfitta di tutti.
Fonte: tuttob.com
Barcellona, Marca irride Ibrahimovic
Il ritornello, nelle ultime settimane, ha fatto il giro della Spagna e dell'Italia a piu' riprese e non accenna ad affievolirsi. Molti addetti ai lavori e giornalisti esprimono un giudizio unanime: ad oggi, nel maxi trasferimento fra Eto'o piu' 50 milioni di euro ed Ibrahimovic, a guadagnarci è stata ampiamente l'Inter. Il Barcellona si è trovata dunque fra le sue file Ibracadaver, triste erede di "Ibracadabra" che per anni ha deciso le sorti dell'Inter in Italia. A dire il vero lo svedese ha superato quota venti reti nel corso della stagione, ma il suo modo di giocare non si concilia con gli schemi di Guardiola che infatti gli preferirebbe David Villa. Il quotidiano Marca dedica ad Ibrahimovic una puntata di "Marcatoons", rinomata striscia a fumetti dal contenuto spesso dissacrante, dove l'attaccante dialoga con Samuel Eto'o che gli riserva battute a ripetizione. "Ehi, tu, fratello, ti va di andare a cena il 22? Ah, no, scusa, non posso perché ho la finale di Champions" oppure "Per questo ti vogliono cambiare quelli del Barça: perché ti muovi meno di Mijatovic. Ti chiamano il "pastorcillo de belèn" - pastorello del presepe, ndr - perché sei una stella ma non ti muovi" o "Ti muovi meno di Gasol in un armadio...". Eto'o non dà tregua al suo predecessore, e aggiunge: "Ti vogliono cambiare per Villa, che gli piace di più". Lo svedese replica goffamente: "Non lo permetterò perché voglio dimostrare che sono il più grande. Vediamo se hanno il naso per cambiarmi" ed Eto'o sfrutta al volo questo involontario assist ribattendo: "Se c'entra il naso, di sicuro vinci tu... Se vuoi rimanere nella storia del Barcellona ti devi muovere un po'". La chiususa di Ibrahimovic, sconfitto anche in questo gustoso siparietto, risulta inconcludente come buona parte della sua stagione in blaugrana: ""Basta, stai zitto, se no ti metto gli idranti come l'altro giorno".
Fonte: tuttomercatoweb.com
Comunicato degli Ultras Lazio: parole forti e chiare
Ecco il comunicato della Curva Nord della Lazio in merito alle polemiche sulla partita di ieri. Di seguito il testo integrale: "Assisitiamo sconcertati ad un caos mediatico senza precedenti, interrogazioni parlamentari, voce grossa di celebri opinionisti, richiami all’integrità morale!!! Ma cosa è successo? La squadra prima in classifica e finalista della Champions League ha battuto la squadra quint’ultima in classifica, distaccata di oltre 30 punti! I colpevoli sono i tifosi della Lazio accusati di aver goliardicamente esultato e gioito del risultato della partita Lazio – Inter, poichè contenti di non vedere esultare i rivali cittadini per la vittoria del campionato!!! Da sempre all’apparire sul tabellone dello stadio del risultato della propria rivale piu acerrima, si gioisce. Questo è il bello della rivalità cittadina e fa parte della cultura calcistica dell’Urbe. Chi non vive il derby di Roma non lo può capire, e mai lo capirà.
Critiche del genere, però, mosse dai dirimpettai giallorossi proprio non le capiamo. Sanno perfettamente che a parti invertite avrebbero fatto lo stesso. Anzi, scorrendo gli almanacchi, possiamo tranquillamente ricordare a questi “smemorati” che lo hanno già fatto (1972-73 ultima giornata di campionato, la Roma per evitare lo scudetto della Lazio, si fa rimontare il vantaggio ottenuto da Spadoni e consegna il titolo alla Juventus!!! Roma – Udinese, Giugno 1993, condannando la Fiorentina alla retrocessione, la curva sud esulta al pareggio dell’Udinese!!! Campionato 1998-99 “noti” supporters giallorossi indossano la maglia del Milan, all’epoca in lotta con la Lazio per il titolo!!! 7/5/2000…striscioni in curva sud “m’hai costretto a tifà Juve”. All’epoca Lazio e Juventus si contendono il titolo!).
Ai nostri cari cugini consigliamo di rinfrescarsi la memoria, e di andare a dare lezioni di mentalità presso altre “cattedre”, in quanto da più di un ventennio ne prendono da noi! Ai politici “tifosi” dell’ultim’ora consigliamo di pensare un po’ di più al loro mestiere, che per altro nella maggioranza dei casi svolgono indegnamente. Da loro ci aspettiamo una tale levata di scudi il giorno della sentenza del processo d’appello all’assassino del nostro Fratello Gabriele, invece che “sbracciarsi” tanto per il risultato di Lazio – Inter! Ai giornalisti da quattro soldi che si fanno belli in TV chiediamo di mettere almeno una volta piede in uno stadio, provare ad essere tifosi veri se ci riescono, in modo da vivere per qualche ora quelle emozioni che la loro vita non gli ha mai regalato, in quanto troppo impegnati a sparare giudizi dalla mattina alla sera sul mondo degli ultras.
Al capitano della A.S. Roma ricordiamo, senza andare troppo indietro nel tempo, che solo pochi giorni fa, a Parma, ha fatto gol prendendo la palla con la mano. Al suo vice ricordiamo che a piangere per risultati sportivi stavolta sarà solo lui. Alla presidentessa Sensi e al suo “entourage” auguriamo di risolvere i problemi ben più seri che affliggono la propria Società. Noi siamo da sempre coerenti e chiari nei nostri comportamenti, non abbiamo minacciato nessuno ne insultato i nostri giocatori. In virtù anche di un’amicizia ormai ventennale con i ragazzi dell’Inter c’è stato, finalmente, un clima festoso e goliardico, cosa che in questa città sembra essere diventato un reato, almeno quando viene toccata la sensibilità del tifoso romanista.
Non abbiamo nulla da recriminarci, nulla di cui scusarci, nulla di cui vergognarci".
Fonte: fcinternews.it
domenica 2 maggio 2010
Ecco la lista ufficiale dei 29 convocati da Lippi per lo stage alla Borghesiana
Finalmente, dopo giorni ed ore di attesa, Marcello Lippi ha diramato la lista ufficiale dei giocatori che, dal 2 al 5 maggio, prenderanno parte allo stage della Borghesiana in vista dei prossimi mondiali in Sud Africa. Naturalmente non sono stati convocati i giocatori di Inter e Roma che il 5 maggio si giocano la finale di Coppa Italia. Nessuna novità: non ci saranno Miccoli e Cassano, mentre si rivede Iaquinta a lungo infortunato in questa stagione.
PORTIERI: Buffon, De Sanctis, Marchetti, Sirigu.
DIFENSORI: Bocchetti, Bonucci, Cannavaro F., Cassani, Chiellini, Criscito, Grosso, Legrottaglie, Maggio, Zambrotta.
CENTROCAMPISTI: Camoranesi, Candreva, Cossu, Gattuso, Marchisio, Montolivo, Palombo, Pepe, Pirlo.
ATTACCANTI: Borriello, Di Natale, Gilardino, Iaquinta, Pazzini, Quagliarella.
Michele C.
sabato 1 maggio 2010
La Roma ci riprova: espugnato il Tardini 2-1
Nel primo anticipo della 36° giornata di Serie A la Roma di Claudio Ranieri espugna il "Tardini" battendo il Parma per 2-1 e si rifà sotto nella lotta scudetto riportandosi, in attesa di Lazio-Inter di domenica sera, al comando della classifica a +1 sui nerazzurri campioni in carica.
Partita abbastanza vivace già nei primi minuti di gioco e Parma subito vicino al vantaggio con Bojinov che conclude a pochi centimetri dal secondo palo con Julio Sergio ormai battuto. Sul capovolgimento di fronte è invece la Roma a sbloccare il risultato con il capitano Francesco Totti, che lanciato in verticale da De Rossi, stoppa la palla, evidentemente con l'avanbraccio sinistro, e batte Mirante con un pregevole pallonetto. Siamo al 5° minuto. I ducali non si perdono d'animo e si rendono pericolosi con la velocità delle incursioni del giovane Biabiany, ma i giallorossi si difendono bene. Alla ripresa giallorossi vicini ancora al raddoppio sempre con Totti che con un tiro velenoso dal limite dell'area colpisce il palo. Raddoppio che arriva al minuto 75: Totti, defilato sulla destra, serve l'assist a Taddei che, lasciato colpevolmente solo, di testa gonfia la rete scatenando i circa 5.000 sostenitori giallorossi giunti al seguito della squadra. Guidolin non ci sta a perdere e ridisegna un Parma a trazione anteriore inserendo Crespo e Lanzafame. Sarà proprio l'ex attaccante di Bari e Palermo, Davide Lanzafame, a riaprire il match all'81' con un colpo di testa che spiazza Julio Sergio. Finale di gara convulso e molto nervoso con una mini rissa in campo fra i giocatori e con l'espulsione di Jimenez per doppia ammonizione.
Michele C.
Raiola: "Hanno sabotato la macchina di Balotelli"
MILANO, 30 aprile 2010 - "Così sicuramente non si va avanti, così Mario non resta un altro anno all'Inter, lo posso garantire". Di passaggio in Lega calcio per incontrare alcuni dei dirigenti impegnati in un'assemblea informale dei club di serie A, Mino Raiola ha parlato così del suo assistito, Mario Balotelli, protagonista di un periodo difficile all'Inter e reduce dalla semifinale di Champions League vissuta in panchina. Il procuratore ha poi rincarato la dose in serata: "Mario non è stato protetto".
protezione — "Negli ultimi 8-9 mesi è mancato qualcuno che proteggesse Mario in società. Mi accusano di fare il suo ufficio stampa, ed è vero visto che l'ufficio stampa dell'Inter sembra abbia un solo cliente: Mourinho. Mario non è perfetto, così come Mourinho non è cattivissimo. Ma a Mourinho serviva un nemico comune fra lui e la squadra, e Balotelli è caduto nella trappola. In allenamento a volte ha anche paura, chi può tutelarlo?. Sono arrivate le scuse di Mario, ma non ho sentito quelle dei compagni che lo hanno aggredito negli spogliatoi, nè la società ha preso posizione su questo. Mario era certo che questo sarebbe stato il suo anno: un posto da titolare all'Inter e la Nazionale. Non ha raggiunto l'obiettivo, ha reagito con una tensione da cui non riesce a uscire". Poi Raiola chiude con una battuta: "La condizione per restare? Moratti come assistente di Mourinho, oltre a Baresi: almeno ci sarebbe uno che difende un po' Balotelli".
balotelli e la finale — "Balotelli sta aspettando di giocare con l'Inter fino alla fine del campionato, con la speranza di giocare anche nella finale di Champions", ha spiegato Raiola, senza esprimersi sulle chance che l'attaccante resti in nerazzurro: "Mourinho ci ha insegnato che le percentuali contano poco, che il 99,9% vale come uno zero". Inutile domandare se Balotelli preferisca restare in Italia o un'esperienza all'estero. "La volontà di Balotelli è giocare in santa pace, di avere un po' di gioia alla fine del campionato perché non ne ha avuta molta, ha passato momenti bruttissimi, di grande stress". Raiola ha tenuto a precisare che "Mario non ce l'ha né con i tifosi né con la squadra, ma è chiaro che i problemi con la società non sono risolti. Non so se e in quanto si possano risolvere. Balotelli - ha proseguito - ha chiesto scusa in modo sincero, ma qualcuno in società non l'ha capito, volutamente".
mourinho o moratti? — "Avevo promesso di non parlare fino alla partita di Barcellona, ma ho visto che Mourinho martedì ha voluto dire la sua... Adesso credo che dovrò parlare con la società - ha aggiunto il procuratore -. Mourinho è l'artefice delle vittorie di questa squadra, quindi è diventato per noi la persona con cui andare d'accordo. Con Moratti non ci sono mai stati problemi". Secondo Raiola, "Mourinho rappresenta la società e Paolillo (amministratore delegato dell'Inter, ndr) dice di stare sempre dalla parte dell'allenatore: oggi Mourinho e la società sono uniti, e lo trovo logico. Ma se si fa una politica di risultati, io devo difendere gli interessi del mio assistito. Io discuto con la società, poi non so se la società si fa guidare da Mourinho, dipende da Moratti". Da chiarire sarà anche la valutazione di Balotelli. "Potrebbe valere molto di più della stima attuale - ha spiegato Raiola -, perché non gioca e ancora ha dimostrato poco: deve ancora arrivare a essere uno dei più forti al mondo".
raiola contro corona — Infine il procuratore ha annunciato che l'avvocato di Balotelli agirà contro un'intervista rilasciata da Fabrizio Corona sul rapporto fra lui e l'attaccante. "Corona risponderà davanti al giudice, l'avvocato ha già fatto quello che doveva fare: vedo che Corona si attacca a tutto per avere un po' di pubblicità, è veramente un uomo pietoso - ha detto Raiola -. Dispiace per Mario che viene utilizzato, ma sarà una lezione importante per lui così impara a scegliere la prossima volta chi frequentare". Tra gli assistiti di Raiola c'è anche Zalatan Ibrahimovic, ex interista uscito sconfitto dalla semifinale di Champions contro i nerazzurri. "Ibra non ha rimpianti, ha scelto coscientemente di andare a Barcellona, molto prima che lo sapessero tutti gli altri - ha assicurato l'agente -. Ora la stampa spagnola lo critica, ma è normale: quando perdi ti attaccano, poi quando vinci sei il più bravo. Non fa piacere ma fa parte del mestiere".
senza protezione — "Negli ultimi 8-9 mesi è mancato qualcuno che proteggesse Mario in società. Mi accusano di fare il suo ufficio stampa, ed è vero visto che l'ufficio stampa dell'Inter sembra abbia un solo cliente: Mourinho". Così ha parlato l'agente di Mario Balotelli, Mino Raiola, dopo un pomeriggio in Lega calcio a incontrare vari dirigenti. "Mario non è perfetto, così come Mourinho non è cattivissimo. Ma a Mourinho serviva un nemico comune fra lui e la squadra, e Balotelli è caduto nella trappola", ha spiegato Raiola in una lunga difesa del suo assistito, protagonista di un periodo difficile all'Inter. Dalle liti con Mourinho e i compagni di squadra, la maglia gettata a terra, fino ai fischi e gli insulti dei tifosi. Una situazione che Balotelli vive non senza disagio.
"auto sabotata" — "Perchè Mourinho non ha detto che portava Balotelli a Barcellona perchè aveva bisogno di lui?", si domanda ironico Raiola, raccontando che "qualche giorno fa Mario ha trovato i quattro bulloni di una ruota dell'auto svitati: se uno non è attento rischia di ammazzarsi in autostrada". Non sarebbe facile nemmeno il rapporto con alcuni compagni di squadra, e «in allenamento a volte ha anche paura, chi può tutelarlo?", si chiede l'agente, sottolineando che dopo la maglia gettata a terra "sono arrivate le scuse di Mario, ma non ho sentito quelle dei compagni che lo hanno aggredito negli spogliatoi, nè la società ha preso posizione su questo. Oggi forse hanno capito che Mario è umano, ha le sue debolezze e fa i suoi errori. È servito il crollo psicologico di un 19enne". Alla luce di tutto ciò l'avventura nerazzurra di Balotelli sembra al termine. Ma Raiola assicura che "ancora non sono riuscito a entrare con lui nel discorso su cosa voglia per il futuro. Non c'è squadra al mondo che non lo prenderebbe. Ma adesso Mario vuole solo giocare, in santa pace. Mario era certo che questo sarebbe stato il suo anno: un posto da titolare all'Inter e la Nazionale. Non ha raggiunto l'obiettivo, ha reagito con una tensione da cui non riesce a uscire", conclude Raiola che scherzosamente pone la condizione essenziale a fronte della quale cui Balotelli potrebbe restare all'Inter: "Moratti come assistente di Mourinho, oltre a Baresi: almeno ci sarebbe uno che difende un pò Balotelli".
Fonte: gazzetta.it