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martedì 30 marzo 2010

Clamoroso: Della Valle dice addio alla Fiorentina


Oggi l'annuncio di Diego: dopo otto anni di successi e investimenti non si sente apprezzato. La scelta è definitiva: futuro in alto mare. Lo ha deluso il clima poco favorevole avvertito anche nella vicenda Prandelli. In questo periodo alla guida del club si è impegnato con tutto se stesso: le vittorie anche in Europa, gli acquisti, i «no» alle cessioni di Toni e Mutu.

ROMA, 30 marzo - Clamoroso: Diego Della Valle lascia la Fiorenti­na. Il patron viola è rimasto ferito dal clima di disappro­vazione nei confronti della società, che ha accompa­gnato anche l’ultima vicen­da Prandelli. Lo ha conside­rato un po’ come la goccia che ha fatto traboccare il vaso della mancata conside­razione del lavoro svolto. Sarà lui stesso ad annuncia­re questa sua clamorosa de­cisione oggi alla città di Fi­renze, spiegando i come e i perché. Un passo sofferto e doloroso, che il patron non avrebbe mai voluto compie­re, ma che ha ritenuto ne­cessario dopo aver sentito sulla propria pelle il disap­punto per la mancata consi­derazione del lavoro svolto e della progettualità co­struita attorno e per la Fio­rentina dal 2002 ad oggi, dalla C2 alla Champions League. L’indiscrezione, trapelata in tarda serata da ambienti legati al mondo dei procuratori, è montata con il passare delle ore e si è andata rafforzando di altri particolari e certezze.

LA DECISIONE - Da quello che si è capito, peral­tro, Diego Della Valle non intende fare operazioni strategiche, tattiche o, peg­gio, strumentali, per ripor­tare la gente dalla sua par­te. Si tratta di una decisione secca, senza ripensamenti. Il ruolo del patron in que­sti anni è stato assolutamen­te centrale nella gestione della Fiorentina. Per questo ora bisogna pensare al di­stacco traumatico da un progetto che lo ha visto im­pegnato in prima persona portando la società dalla C2, dove la prese a seguimento del fallimento nel 2002, fino alla lotta da pari a pari con un colosso come il Bayern Monaco in Champions League. Ferito, Della Valle ha tra­scorso le 24 ore che lo han­no separato dalla decisione clamorosa, assieme ai più stretti collaboratori, incerto tra la scelta di sopportare ancora la mancanza di gra­titudine e la forte tentazione di dare un segnale definiti­vo. Sono state ore trascorse a riflettere, con sofferenza: alla fine ha prevalso questa seconda linea, più netta, do­lorosa. Nei suoi anni al ti­mone della Fiorentina, Die­go Della Valle ha dato tutto in termini di idee e forze economiche per rialzare il club. E quando c’è stato il coinvolgimento di passione da parte di tutti, la Fiorenti­na - lo dice la sua storia dal 2002 ad oggi - ha scalato po­sizioni. Da Toni a Mutu, da Frey a Gilardino, da Pazzini a Montolivo, da Jovetic a Vargas, i traguardi viola so­no stati accompagnati a suon di milioni di euro. E se questo non fosse ba­stato Della Valle ritiene di aver rinunciato, per onora­re il progetto Fiorentina, anche ad importanti oppor­tunità offerte dal mercato.


Fonte: corrieredellosport.it

lunedì 29 marzo 2010

Eriksson nuovo CT della Costa d'Avorio


Come comunicato dalla stessa federcalcio del Paese africano, sarà lo svedese Sven Goran Eriksson a guidare la Nazionale ivoriana ai prossimi Mondiali in Sud Africa. L'ex allenatore della Lazio e della Nazionale inglese, che prenderà il posto del francese Troussier, avrà come obbiettivo quello di non sfigurare e di portare "Gli Elefanti" il più in fondo possibile nella competizione.


Michele C.

domenica 28 marzo 2010

Al Meazza, Milan e Lazio si dividono la posta in palio


Finisce solo con un pareggio il posticipo serale, che di fatto, chiude la 31° giornata di campionato. Questa partita significava molto per entrambe le squadre che hanno obbiettivi decisamente diversi: il Milan, orfano degli indisponibili Pato, Ronaldinho, Abbiati e Beckham, doveva vincere per raggiungere la Roma al secondo posto, portandosi a -1 dalla vetta mentre la Lazio doveva vincere per allontanarsi sempre più dalla zona retrocessione. Però alla fine tra rossoneri e biancocelesti è solo 1-1.
Nel primo tempo parte subito forte il Milan che, dopo essere stato pericoloso in più occasioni, trova il gol del vantaggio, al 19', grazie ad un rigore concesso da Tagliavento, per un presunto fallo in area di Kolarov su Flamini, finalizzato da Borriello che si porta a quota 10 nella classifica marcatori. Al 32' arriva il pareggio della Lazio con Lichtsteiner che batte Dida dopo una serie di rimpalli. Poco dopo al 39' arriva addirittura l'occasione, per gli uomini di Reja, di passare in vantaggio con Andrè Dias che, su calcio d'angolo di Ledesma, non approfitta di una respinta corta di Dida. Nel secondo tempo sono i rossoneri ad andare vicinissimi al raddoppio con Antonini che supera in slalom i difensori avversari e scarica un destro potentissimo che però si stampa sulla traversa. Al 69' ancora un'opportunità per il difensore brasiliano della Lazio Andrè Dias che, su punizione di Kolarov, a tu per tu con il connazionale Dida, spara alto il pallone. Alla fine il Milan sostituisce Inzaghi con l'esordiente Zigoni ma i biancocelesti sono bravi a resistere al forcing dei padroni di casa.

Michele C.

sabato 27 marzo 2010

I legni salvano la Roma: all'Olimpico Inter sconfitta 2-1


Nell'anticipo pomeridiano della 31° giornata di campionato, allo stadio Olimpico, la Roma di Claudio Ranieri mette ko l'Inter di Mourinho con il punteggio di 2 reti a 1, e si porta a -1 proprio dai nerazzurri capolisti inserendosi di prepotenza nella corsa al tricolore.

Partita molto tirata entrambe le squadre si temono ma c'è, almeno inizialmente, grande fair play fuori e dentro il campo. L'equilibrio si spezza al minuto 17 grazie a Daniele De Rossi che porta in vantaggio i padroni di casa sfruttando un intervento goffo di Julio Cesar. Alla fine del primo tempo si fa sotto particolarmente l'Inter con Samuel che colpisce la prima traversa dell'incontro, con un colpo di testa che mette i brividi ai sostenitori di fede giallorossa. Alla ripresa partono bene gli ospiti con Milito che, al 50', con un bel diagonale teso centra l'incrocio dei pali. Nerazzurri sempre pericolosi stavolta con le bordate di Sneijder, ma al 66' la perseveranza degli uomini di Mou viene premiata con il gol tanto atteso e meritato di Diego Milito vero rapace dell'area di rigore che anticipa tutti e batte Julio Sergio servito sempre dall'olandese Sneijder. Passano meno di dieci minuti e al 73' Roma di nuovo in vantaggio con Luca Toni, lasciato colpevolmente solo al centro dell'area, che è bravo a concludere in rete un tiro sporco di Taddei. Nel finale accade di tutto e l'Inter proprio allo scadere al 95' va vicinissima al pareggio, ancora con il "Principe" Milito che scaraventa sul primo palo una bordata di sinistro terrorizzando per qualche istante tutto il mondo giallorosso. Da segnalare, infine, il rientro di Francesco Totti, subentrato a Vucinic negli ultimi 5 minuti di gioco, che torna sui campi di gioco dopo un lungo stop per infortunio.


Michele C.

venerdì 26 marzo 2010

FOCUS: I flop della Juventus dal 1997 al 2007


Dopo aver analizzato caso per caso i "bidoni" e i cosiddetti "oggetti misteriosi" del mercato dei ,Campioni d'Italia in carica, dell'Inter, con questo articolo, si passa ad analizzare i "flop" del mercato juventino ad opera della triade Moggi-Giraudo-Bettega.



DIMAS MARQUES TEXEIRA 1969 Sud Africa DIF- Difensore Sudafricano di nascita ma con passaporto portoghese, arriva alla Juventus nell’ottobre del ’96 dal Benfica. Dopo due stagioni in bianconero, in cui totalizza, in campionato, 39 presenze senza mai segnare, viene ceduto ai turchi del Fenerbahçe nell’ottobre del ’98. Ha partecipato alle fasi finali degli Europei del 1996, in Inghilterra, e del 2000 in Belgio e Olanda con la Nazionale portoghese.


BLANCHARD JOCELYN 1972 Francia CEN- Cresciuto calcisticamente nell’USL Dunkerque, con cui debutta da titolare già all’età di 18 anni, raggiunge la notorietà nei tre anni passati all’FC Metz in cui vince la Coppa nazionale francese e raggiunge il secondo posto in Ligue 1. A questo punto lo adocchia la Juventus di Marcello Lippi che nella stagione successiva, 1998-99, lo porta a Torino; stagione che però, per lui, sarà completamente fallimentare visto che nelle occasioni in cui viene schierato in campo totalizza solo prestazioni mediocri, e così dopo un solo anno in bianconero viene rispedito in Francia, precisamente al Lens. Attualmente è ancora in attività e gioca nella Bundesliga austriaca tra le fila dell’Austria Karnten.


MIRKOVIC ZORAN 1971 Serbia DIF- Perno difensivo della Nazionale slava, dopo essersi affermato in patria nel Partizan Belgrado, nel ’96 viene portato in Italia per la prima volta dall’Atalanta in cui gioca due ottime stagioni nonostante sia stato costretto a fermarsi, per tre mesi, a causa di un infortunio. Nel ’98 arriva la sua grande occasione di affermarsi in una grande squadra arrivando alla Juventus su espresso desiderio di Lippi. In bianconero rimane per due stagioni in cui però, nella prima, gioca da titolare sotto la guida tecnica di Marcello Lippi. Nella seconda, che vide Ancelotti prendere il posto di Lippi sulla panchina bianconera, viene rilegato in panchina e utilizzato con il contagocce, perché ritenuto una semplice riserva, dall’attuale tecnico del Chelsea e così nel 2000 viene ceduto anch’egli al Fenerbahçe. Attualmente svolge la mansione di direttore sportivo per la Nazionale serba.


PACI MASSIMO 1978 Italia DIF- Arriva alla Juventus molto giovane dall’Ancona ma rimane in bianconero solo una stagione, prima di tornare all’Ancona, dove non gioca neanche una partita non lasciando nessun ricordo di sé ai tifosi bianconeri. Attualmente gioca in Serie A nel Parma.


BACHINI JONATHAN 1975 Italia CEN- Una storia controversa la sua. Cresciuto in parte nelle giovanili dell’Alessandria e in parte in quelle dell’Udinese, dopo vari prestiti, nel ’97 riesce ad esordire in Serie A con l’Udinese affermandosi protagonista di due belle stagioni in cui si conferma un’ottimo esterno di centrocampo e uomo-assist per le punte. Tutto ciò non passa inosservato e così nell’estate del ’99 arriva la chiamata della Juventus che lo ingaggia con l’intento di rimpiazzare Di Livio, nel frattempo passato alla Fiorentina. Ma nella Juve di Ancelotti non riesce ad affermarsi e a ritagliarsi un posto importante in squadra non lasciando alcun ricordo di sé ai tifosi bianconeri. Forse l’unico ricordo positivo che avrà lasciato a tifosi e società è l’aver favorito il passaggio di Gigi Buffon in bianconero, visto che fu usato come pedina di scambio per arrivare a strappare l’attuale portiere della Nazionale al Parma. Successivamente la situazione per lui precipita visto che nella stagione 2004-05 viene trovato positivo ai metaboliti della cocaina che gli costeranno nove mesi di squalifica con conseguente licenziamento dal Brescia, club dove giocava. Nel 2005 viene ingaggiato dal Siena, ma nella partita di dicembre contro la Lazio, viene trovato nuovamente positivo alla cocaina e quindi, siccome si tratta di un caso di recidività, viene squalificato a vita dal calcio giocato all’età di 30 anni.


ESNAIDER JUAN EDUARDO 1973 Argentina ATT- Attaccante argentino, ex giocatore di Real Saragozza, Espanyol ed Atletico e Real Madrid, dopo le buone prestazioni nella Liga spagnola, a gennaio del 2000 viene ingaggiato dalla Juventus per sostituire Del Piero vittima di un grave infortunio subito nell’incontro contro l’Udinese. Ma a Torino non riesce ad affermarsi e alla fine della stagione dopo non essere neanche riuscito a siglare una rete in maglia bianconera viene rispedito in Spagna al Real Saragozza.


ISAKSSON ANDREAS 1981 Svezia POR- Prelevato dal Trelleborg neanche 18enne, Isaksson non lascia nessun ricordo di sé ai tifosi della “Vecchia Signora” visto che, relegato al ruolo di terzo portiere, non scende in campo neanche una volta. Verrà poi ceduto agli svedesi del Djugarden. Attualmente, oltre ad essere il portiere titolare della Nazionale svedese, è il portiere titolare anche del PSV Eindhoven.


OLISEH SUNDAY 1974 Nigeria CEN- Componente della famosa compagine nigeriana che conquistò l’oro olimpico alle Olimpiadi di Atlanta nel ’96, fu ingaggiato dalla Juventus nel ’99 prelevandolo dall’Ajax. Ma, dopo un anno di deludenti prestazioni, in cui gioca solo 8 volte in campionato, verrà ceduto al Borussia Dortmund.


RIGONI MARCO 1980 Italia ATT- Prodotto del vivaio bianconero gioca la sua prima ed unica partita, con la Juventus, nel ’99 contro il Venezia dopodichè solo prestiti fino alla definitiva cessione, nel 2006, alla Ternana.


VAN DER SAR EDWIN 1970 Olanda POR- Primo portiere straniero della storia della Juventus fu acquistato nel ‘99 dall’Ajax con cui vinse anche una Champions nel ’95. La prima stagione a Torino fu abbastanza positiva visto che alla fine del campionato risultò essere il portiere meno battuto. Ma i problemi cominciarono a sorgere nella seconda stagione in cui divenne protagonista di incredibili “papere” che gli valsero il soprannome di “Edwin mani di forbici”, rifacendosi alla celeberrima pellicola cinematografica, e soprattutto diedero la possibilità alla Roma di Capello di rimontare e vincere lo scudetto. E così alla fine della stagione venne ceduto in Premier League al Fulham. Attualmente è uno dei giocatori simbolo del Manchester Utd, con cui ha vinto praticamente tutto, e della Nazionale olandese.


O’NEILL FABIAN 1973 Uruguay CEN- Fu acquistato dal Cagliari nel 2000 con il ruolo di vice Zidane dopo aver ben figurato in Sardegna. Ma le sue prestazioni in bianconero furono molto al di sotto delle aspettive e così, dopo solo 14 presenze in campionato senza mai andare in rete, fu ceduto al Perugia nel gennaio del 2002.


ZANCHI MARCO 1977 Italia DIF- Punto di forza dell’Udinese di fine anni ’90 viene acquistato nel 2000 dalla Juventus. In bianconero però non lascia alcun ricordo di sé per il semplice fatto che non riesce a ritagliarsi un posto in squadra e così, dopo appena 5 presenze in campionato e dopo i prestiti al Vicenza e al Verona, viene definitivamente ceduto al Bologna.


ATHIRSON MAZOLLI OLIVEIRA 1977 Brasile DIF- Arriva alla Juventus su segnalazione di Omar Sivori e in Brasile lo rinominano il “nuovo Roberto Carlos”. Giunge a Torino con un anno di ritardo vista la fiera opposizione del Flamengo che costringe la dirigenza juventina a rivolgersi alla FIFA per ottenere il transfert. In maglia bianconera il suo esordio è disastroso, inoltre Lippi non lo prende in considerazione lasciandolo a “marcire” fra tribuna e panchina. Alla fine della stagione la Juve pagherà addirittura un penale di 2,3 milioni di Euro pur di cacciarlo via rescindendogli il contratto.


CARINI HECTOR FABIAN 1979 Uruguay POR- Preso nel 2000 dal Danubio, alla Juventus ricopre il ruolo di quarto portiere non venendo mai impiegato. Verrà ricordato dal popolo juventino solo per aver portato Cannavaro in bianconero dall’Inter che incredibilmente accettò lo scambio con il portiere uruguagio.


GUZMAN GAETAN 1982 Paraguay ATT- Approda alla Juventus nel 2000, ma ogni anno viene ceduto in prestito a varie società del campionato cadetto fino al 2006 anno in cui ha la possibilità di affermarsi in bianconero, sempre però in Serie B. Alla fine viene riscattato dal Piacenza alle buste nel 2007, club dove tutt’ora milita.


BAIOCCO DAVIDE 1975 Italia CEN- Arriva alla Juve nel 2002, dal Perugia, in cambio del centrocampista uruguaiano O’Neill. Ma un po’ per la mancanza di fiducia dell’allenatore e un po’ per l’agguerrita concorrenza in squadra, viene utilizzato con il contagocce e non ha grandi opportunità per dimostrare il suo potenziale, così nel gennaio del 2003, verrà ceduto al Piacenza.


BONNEFOI LANDRY 1983 Francia POR- Cresciuto nel vivaio juventino approda in prima squadra nel 2001 ma non troverà mai spazio e dopo i prestiti al Messina e al Metz, verrà ceduto definitivamente al Dijon. Attualmente è il portiere dell’Amiens, squadra francese, che milita nel Championnat National ovvero la nostra Lega Pro.


FRESI SALVATORE 1973 Italia DIF- Dopo dei tutto sommato buoni anni trascorsi all’Inter, la Juventus lo acquista nel 2002 dal Bologna dove lo utilizzerà come riserva. In bianconero gioca solo 9 volte in campionato segnando anche un gol.


OLIVERA RUBEN 1983 Uruguay CEN- Meteora dell’universo juventino non si capisce ancora quale sia il suo effettivo ruolo in mezzo al campo. Nasce attaccante nel Danubio poi diventa, a seconda di chi lo allena, trequartista o esterno di centrocampo destro o sinistro. Arriva alla Juventus nel 2002 ma viene girato in prestito quasi ogni anno a diverse società fra cui l’Atletico Madrid, la Sampdoria e il Genoa ma in nessuna di queste riesce ad esplodere. L’unica stagione da titolare in bianconero è la 2004-05 in cui viene riproposto da Fabio Capello come esterno di centrocampo fornendo delle prestazioni sicuramente migliori delle precedenti. Attualmente è stato ceduto in prestito agli uruguagi del Penarol.


ZENONI CRISTIAN 1977 Italia DIF- Dopo l’exploit avuto con l’Atalanta, nel 2001 viene inizialmente acquistato dal Milan che nella stessa estate lo girerà alla Juventus come parziale conguaglio per arrivare a Filippo Inzaghi. In bianconero diventa un giocatore assolutamente irriconoscibile forse perchè poco adatto a sopportare le pressioni derivate dal giocare in una grande squadra e non riesce mai ad esprimere a pieno le sue potenzialità. Così nel 2003 viene ceduto alla Sampdoria, all’epoca neopromossa.


KAPO OBOU NARCISSE 1980 Costa d’Avorio CEN- Dopo 5 anni positivi all’Auxerre la sua carriera prende la svolta quando arriva la chiamata dalla Juventus di Fabio Capello nel 2004. Nella città della Mole verrà utilizzato molto poco e così dopo solo 14 partite giocate in campionato, senza reti, passa in prestito prima al Monaco e al Levante, per poi essere ceduto definitivamente in Premier League al Birmingham City. Con la Nazionale francese ha vinto nel 2003 una Confederations Cup.


GIANNICHEDDA GIULIANO 1974 Italia CEN- Centrocampista mediocre e a volte abbastanza falloso complessivamente che, dopo le stagioni al Sora,all’Udinese e alla Lazio, approda alla Juventus nel 2005. Nonostante venisse impiegato in molte partite nelle stagioni 2005-06 e 2006-07, in Serie B, per la stagione seguente non rientra più nei piani della Juve neo-promossa di Ranieri e così, nonostante avesse dichiarato di voler chiudere la carriera a Torino, decide di rescindere a Luglio il contratto con i bianconeri per poi accasarsi al Livorno. Ma in maglia amaranto, complici anche numerosi infortuni, gioca pochissimo e decide così di ritirarsi definitivamente dal calcio giocato.


GLADSTONE PEREIRA 1985 Brasile DIF- Acquistato nel 2005 dal Cruzeiro, con cui vince campionato e Coppa del Brasile, in bianconero gioca solo pochi minuti della sfida di Coppa Italia del gennaio 2006 contro la Fiorentina, poi verrà girato in prestito al Verona in Serie B con cui, nonostante riesca a totalizzare solo 7 presenze, riesce a segnare anche un gol. In seguito alla retrocessione della Juve per lo scandalo di Calciopoli non verrà riscattato e cosi ritorna in patria al Cruzeiro. Conta anche 2 convocazioni, nel 2007, nella Nazionale maggiore di Dunga, senza però mai essere sceso in campo.


BOJINOV VALERI 1983 Bulgaria ATT- Scoperto grazie all’intuizione dell’allora ds del Lecce Pantaleo Corvino che lo porta in Salento giovanissimo, all’età di 12 anni. Con i giallorossi mette in mostra tutto il suo talento dimostrando di adattarsi bene al 4-3-3 di Zeman. E così dopo l’ottima stagione 2004-05 viene acquistato, la stagione successiva, dalla Fiorentina dove però, complici alcuni infortuni, uno scarso adattamento iniziale e l’esplosione di Luca Toni, che diventerà capocannoniere con 31 reti, non riesce a giocare con continuità e così per la stagione seguente viene ceduto alla Juventus, in Serie B quell’anno, nella trattativa che portò Adrian Mutu a Firenze. Anche alla Juve, nel campionato cadetto, però non riesce ad affermarsi e fatica a trovare spazio in squadra, così nella stagione successiva cambierà nuovamente maglia trasferendosi oltremanica tra le fila del Manchester City. Attualmente è ritornato in Italia al Parma con la formula del prestito sempre dai Citizens.


BOUMSONG JEAN-ALAIN 1979 Francia DIF- Laureato in matematica all’Università di Le Havre, arriva alla Juventus nel 2006 in Serie B in cui alterna buone prestazioni ad altre meno buone. La stagione successiva a causa di un infortunio che lo ha tenuto fermo 2 mesi e a causa di prestazioni poco convincenti, viene rilegato in panchina da Ranieri. Così dopo aver segnato contro l’Inter in Coppa Italia, nello stesso mese di gennaio viene ceduto al Lione dove milita tutt’ora.


PICCOLO FELICE 1983 Italia DIF- Prodotto del vivaio bianconero, dopo i vari prestiti alla Lucchese, al Como, alla Reggina (in comproprietà) e alla Lazio, riesce a trovare spazio nella rosa juventina solo nel 2006 anno in cui disputò il campionato di Serie B anche grazie agli infortuni dei difensori titolari. L’anno seguente viene ceduto in comproprietà all’Empoli che a fine stagione riscatterà completamente il cartellino del giocatore. Attualmente fa parte della rosa del CFR Cluj, squadra rivelazione del campionato rumeno, allenato dal tecnico italiano Andrea Mandorlini.


ALMIRON SERGIO BERNARDO 1980 Argentina CEN- Figlio di Sergio Omar Almiron, campione del mondo con l’Argentina nell’86, viene portato per la prima volta in Italia nel 2001 dall’Udinese che lo acquista dagli Newell’s Old Boys. Nelle due stagioni in Friuli, però, viene utilizzato col contagocce collezionando solo 12 presenze e zero gol in campionato. Così nella stagione seguente viene prestato al Verona in Serie B. Dopo tre anni trascorsi in Toscana all’Empoli, arriva la sua grande occasione quando viene acquistato, nell’estate del 2007, dalla Juventus. Ma anche a Torino non riesce a trovare spazio e dopo i prestiti al Monaco e alla Fiorentina, arriva la sua definitiva consacrazione, nella stagione attuale, con il Bari di Ventura neo-promosso e vera rivelazione di questo campionato.


ANDRADE JORGE MANUEL 1978 Portogallo DIF- Arrivato dal Deportivo La Coruna, doveva essere uno dei grandi acquisti della nuova Juventus resuscitata dopo un anno di cadetteria, ma vittima della rotula del ginocchio sinistro, in bianconero non gioca quasi mai rimanedo tra gli indisponibili per stagioni intere. Inoltre, sempre a causa della recidività dell’infortunio al ginocchio sinistro, salterà i Mondiali tedeschi del 2006 e gli Europei austro-svizzeri del 2008 con la sua Nazionale. Attualmente dopo la rescissione del contratto con la Juventus, avvenuta nell’aprile del 2009, è svincolato.


TIAGO CARDOSO MENDES 1981 Portogallo CEN- Pilastro del centrocampo del Chelsea di Mourinho, con cui vince un campionato dopo cinquant’anni di distanza dall’ultimo, nel 2005 viene ceduto al Lione nell’affare che porterà Essien a vestire la maglia dei Blues. Le due stagioni in Francia sono molto positive e con il Lione riesce a vincere, per due anni di seguito, il campionato francese e la Supercoppa di Francia. Nel 2007 punta su di lui la Juventus neo-promossa in Serie A che lo acquista per 13 milioni di €. Ma in bianconero dimostra di essere totalmente un altro giocatore, rispetto a quello visto al Benfica, al Chelsea e al Lione vendendo addirittura messo da parte da Claudio Ranieri che gli preferisce Cristiano Zanetti. Nella stagione successiva sembra essere tornato il vecchio Tiago dopo le ottime prestazioni con Roma e Real Madrid ma, nel derby d’Italia con l’Inter, s’infortunia al ginocchio sinistro e sarà costretto a star fuori per circa un mese. Ripresosi dall’infortunio ritorna titolare anche grazie ai contemporanei infortuni di Zanetti e Sissoko chiudendo una stagione sicuramente più positiva della precedente. Nella stagione 2009-10, con il cambio di allenatore, la Juve di Ciro Ferrara cambia anche modulo passando al 4-3-1-2 che dovrebbe essere a lui più congeniale, ma il centrocampista portoghese, torna a sfornare pessime prestazioni condite anche da grossolani errori e così, dopo aver vinto il “Bidone d’oro”, a gennaio passa in prestito all’Atletico Madrid.


VANSTRATTAN KEDWELL 1982 Australia POR- Comincia la sua carriera nelle giovanili da attaccante ma progressivamente, negli anni, verrà arretrato fino al ruolo di portiere. Arriva in Italia in comproprietà fra la Juventus e il Verona su consiglio di Bettega che lo osservò ai Mondiali U17 in Nuova Zelanda. Gioca pochissime partite in tutte le squadre in cui va in prestito prima di tornare, nel 2007, in bianconero ricoprendo il ruolo di terzo portiere. Nel 2008 chiede di essere ceduto per giocarsi un posto in Nazionale in vista dei prossimi mondiali africani e così viene acquistato dal Gold Coast United FC formazione che milita nella Hyundai A-League australiana.


KNEZEVIC DARIO 1982 Croazia DIF- Difensore molto duttile in grado di ricoprire tutti i ruoli in difesa, viene portato in Italia dal Livorno che lo acquista su consiglio del capitano labronico Cristiano Lucarelli, che lo incontrò nell’amichevole fra Italia e Croazia del 16 agosto 2006. Dopo due buone stagioni in amaranto, nell’estate del 2008, se lo contendono Juve e Torino e a alla fine la spunteranno proprio i bianconeri che lo preleveranno con la formula del prestito annuale con diritto di riscatto. Ma la sua stagione a Torino non è delle migliori e infatti, vittima anche di un lungo stop per infortunio, colleziona solo sporadiche apparizioni e così per la stagione seguente non viene riscattato ritornando in Toscana.


Michele C.

sabato 20 marzo 2010

Anticipi Serie A: Risale la Fiorentina


Nel primo anticipo della 29° giornata di campionato, disputatosi alle ore 18, la Fiorentina s'impone al Franchi con un secco 3-0 sul Genoa. Tre punti d'oro per la Banda Prandelli che, con questa vittoria, possono continuare a sperare nel raggiungimento del quarto posto. Viola che confermano, dunque, il loro momento di forma mettendo ko un'altra diretta concorrente per l'Europa che conta, vista la vittoria al San Paolo sul Napoli, della settimana scorsa.

Passano solo 5 minuti e i toscani passano in vantaggio con un bel colpo di tacco di Santana su suggerimento di Gobbi. Il Genoa accusa il colpo e rischia di finire al tappeto già nel primo tempo con Jovetic, Montolivo e Pasqual che fanno venire i brividi al popolo rossoblu. Nel secondo tempo il ritmo cala, ma nell'ultimo quarto d'ora la Fiorentina affonda il colpo prima con Gilardino, al 73', che segna dal dischetto, nonostante la disapprovazione di Prandelli, e poi con il giovane senegalese Babacar, all'86', subentrato proprio al Gila.


Michele C.

venerdì 19 marzo 2010

Sorteggi Europa League: spicca il derby spagnolo Valencia-Atl.Madrid


Dopo i sorteggi dei Quarti di Champions, si sono conclusi da poco anche quelli per i Quarti di Europa League che metterà di fronte, nell'ordine, il Fulham, carnefice della Juventus, ai campioni di Germania in carica del Wolfsburg, l'Amburgo ai belgi dello Standard Liegi, le due spagnole Valencia ed Atletico Madrid e il Benfica al Liverpool in una sfida che sà di leggenda.

Ecco di seguito riportato il tabellone con gli accoppiamenti: Quarti 1-8 aprile 2010


FULHAM FC-VFL WOLFSBURG

AMBURGO SV-STANDARD LIEGI

VALENCIA FC-CLUB ATLETICO MADRID

SL BENFICA-LIVERPOOL FC


Michele C.

Sorteggi Champions: Sorride l'Inter che pesca il CSKA Mosca


Urna benevola quella di Nyon per i nerazzurri, unica squadra italiana ai Quarti di finale, che si troveranno di fronte i russi del CSKA Mosca, che agli Ottavi hanno eliminato il Siviglia. Gli altri accoppiamenti vedono il derby francese Lione-Bordeaux, Bayern Monaco-Manchester Utd e il match clou Arsenal-Barcellona. Sorteggiati anche gli accoppiamenti per le Semifinali che vedranno la vincente di Lione-Bordeaux contro la vincente di Bayern-Manchester e la vincente di Arsenal-Barcellona contro la vincente di Inter-CSKA.

Ecco il tabellone completo: Quarti 30-31 marzo 2010


OLYMPIQUE LIONE-GIRONDINS DE BORDEAUX

BAYERN MONACO-MANCHESTER UNITED

ARSENAL-FC BARCELONA

FC INTERNAZIONALE-CSKA MOSCA


Michele C.

lunedì 15 marzo 2010

FOCUS: I flop dell’Inter dal 1997 al 2007


Parte da questa settimana il primo dei tre articoli incentrati sui giocatori definiti "bidoni" o "oggetti misteriosi" che hanno avuto la fortuna di giocare con i tre club più prestigiosi d'Italia, ossia l'Inter, la Juventus e il Milan. Con questo focus andremo a raccontare e a rivisitare le strategie di mercato delle tre Grandi analizzando le vicende dei vari calciatori caso per caso in un periodo d'osservazione che va dal 1997 al 2007.


KANU NWANKWO 1976 Nigeria ATT- Di proprietà dell’Ajax, venne notato dai dirigenti nerazzurri in occasione delle Olimpiadi di Atlanta 1996 in cui partecipò e vinse l’oro con la sua Nigeria da capitano. Quando però si sottopose alle visite di routine prima di firmare con l’Inter, lo staff medico gli diagnosticò una disfunzione cardiaca congenita. Nonostante ciò il presidente Moratti decise di acquistarlo comunque e di pagare di tasca propria anche l’intervento chirurgico, necessario, per la sostituzione di una valvola aortica. Alla fine in nerazzurro, nei tre anni di residenza a Milano, non brilla e colleziona il misero bottino di 12 presenze ed una sola rete in campionato. Verrà ceduto all’Arsenal e proprio in Premier League continuerà la sua carriera. Ancora oggi è devoto, oltre che a Dio, a Massimo Moratti come ha dichiarato lui stesso in una recente intervista.


MEZZANO LUCA 1977 Italia DIF- Arriva in nerazzurro all’età di 20 anni dopo un incoraggiante inizio tra le fila del Torino, ma fatica a trovare spazio e le sole 4 presenze (senza reti) totalizzate in due anni lo dimostrano. Dopo che l’Inter lo cedette al Bologna e, dopo un continuo girovagare tra Serie A e Serie B, finirà ai giorni d’oggi, all’Arezzo in Prima Divisione. Le uniche vittorie della sua carriera sono la Coppa Uefa, proprio con l’Inter nella stagione 1997-98, e il campionato europeo U21 del 2000 tenutosi in Slovacchia.


NUZZO RAFFAELE 1973 Italia POR- Arrivato all’Inter ricoprì il ruolo di terzo portiere per tutti e due gli anni di permanenza in nerazzurro, dietro a Pagliuca e Mazzantini. Tenta la fortuna andando in Premier League ma dopo non essere riuscito a lasciare il segno, neanche oltre manica, finirà la sua carriera nelle serie minori con la Reggiana.


CAMARA ZOUMANA 1979 Francia DIF- Arriva in nerazzurro molto giovane e con grandi prospettive per il futuro, ma dimostra (in quelle rarissime occasioni) di non essere pronto per il nostro campionato e, dopo essere stato spedito anche in prestito all’Empoli, torna in patria dove trova più fortuna. L’unica nota positiva della sua carriera e l’aver partecipato alla Confederations Cup con la Francia nel 2001.


RUSSO NELLO 1981 Italia ATT- Prodotto del vivaio interista, dopo un’inizio folgorante coronato dall’esordio con gol in Serie A, contro l’Udinese, si perde strada facendo fino a scomparire nei meandri delle attuali Prima e Seconda Divisione.


DOMORAUD CYRIL 1971 Costa d’Avorio DIF- Francese di origine ivoriana, raggiunge l’apice della sua carriera nel periodo che va dal 1995 al 1998 indossando le maglie del Bordeaux e dell’Olympique Marsiglia. Ed è proprio da quest’ultimo club che l’Inter lo acquista nel 1999 ma, come accadde per il collega Camara, anche lui dimostra di non essere all’altezza del nostro campionato e dopo una brevissima parentesi anche al Milan viene rispedito in Francia.


GEORGATOS GRIGORIS 1972 Grecia DIF- Terzino sinistro dal tiro micidiale, fu uno di quei tanti giocatori di quel ruolo acquistati con l’intento di risistemare la “maledetta” fascia sinistra diventata ormai il punto debole dell’Inter dopo l’addio di Roberto Carlos. Georgatos, profeta in patria e pilastro dell’Olympiakos, venne acquistato dall’Inter per circa 14 miliardi di vecchie lire e, dopo un avvio incoraggiante, anche lui si perde strada facendo arrivando addirittura a chiedere lui stesso di essere ceduto per ritornare in Grecia, vista la sua cronica nostalgia della sua nazione d’origine.


GILBERTO DA SILVA MELO 1976 Brasile CEN- Nato inizialmente come calciatore di calcio a 5, riesce ad affermarsi anche nel calcio a 11 con le maglie del Flamengo e del Cruzeiro. Viene acquistato dall’Inter nel gennaio del 1999 ma non riesce a lasciare il segno e a fine stagione viene rispedito in Brasile al Vasco Da Gama.


RIVAS MARTIN 1977 Uruguay DIF- Ennesimo oggetto misterioso del mercato nerazzurro gioca poco e niente tanto da non lasciare nessun ricordo di sé ai tifosi interisti. Alla fine dopo i prestiti al Perugia e al Malaga viene definitivamente ceduto agli uruguaiani del Penarol.


BRNCIC DRAZEN 1971 Croazia CEN- Portato in Italia dalla Cremonese dopo un paio d’anni passati fra Cremona e Monza, non si sa come, riesce ad arrivare al Milan in Serie A che, accortosi dopo averlo fatto giocare una sola volta, della scarsa qualità di questo centrocampista, lo scarica prima al Vicenza e poi incredibilmente all’Inter che a sua volta, senza farlo scendere mai in campo, lo scarica all’Ancona. Troverà la sua consacrazione (per modo di dire) nella Eerste Divisie (la Serie B olandese) con la maglia del MVV.


CIRILLO BRUNO 1977 Italia DIF- Cresce nel vivaio della Reggina ed esordisce in Serie A con la medesima squadra fino al 2000 quando viene notato ed acquistato dall’Inter. Rimane a Milano per una sola stagione senza infamia e senza lode. Successivamente, dopo aver girovagato un po’ per l’Italia, prova le avventure in Spagna e in Grecia dove gioca tutt’ora.


GRESKO VRATISLAV 1977 Slovacchia DIF- E’ uno di quei giocatori che hanno lasciato il segno. In negativo in questo caso. Perché il nome di Gresko è sempre (e sempre sarà) legato, nella memoria dei tifosi nerazzurri, a quello sciagurato 5 maggio 2002, in cui l’Inter di Cuper perse lo scudetto all’ultima giornata. Infatti, in quell’occasione, la Lazio pareggiò proprio grazie ad un suo grossolano errore; e poi tutti sappiamo come andò a finire. Voluto all’Inter dall’allora tecnico Marco Tardelli, alla fine fu scaricato anche dal Parma e dal Blackburn e così fa ritorno in Germania, prima al Norimberga e poi al Bayer Leverkusen che ha il “merito” di averlo lanciato nel grande calcio. Attualmente, finito il contratto con il Leverkusen, è svincolato.


KEANE ROBERT 1980 Irlanda ATT- Più che un “bidone” fu semplicemente una “meteora” del nostro calcio. Acquistato da Moratti, all’epoca per l’equivalente di 40 miliardi delle vecchie lire, dal Coventry City comincia bene la sua avventura in nerazzurro mettendo in mostra delle discrete prestazioni sia in campionato che nelle coppe. Ma le cose cominciano a non andare più per il verso giusto quando Moratti esonera Lippi sostituendolo con Tardelli che non lo prende in considerazione e gli preferisce Recoba. Comunque si affermerà oltre manica con le maglie di Leeds, Tottenham e Liverpool.


LOMBARDI STEFANO 1976 Italia DIF- Autentico giramondo, nel suo girovagare riesce ad essere ingaggiato anche da squadre importanti come il Milan e l’Inter anche se nn è mai sceso in campo una volta con nessuna delle due squadre milanesi. Complessivamente non lascia il segno in nessuna delle squadre in cui ha militato e in pochi si ricorderanno di lui. Attualmente è svincolato.


MACELLARI FABIO 1974 Italia DIF- Dopo le buone prestazioni nei tre anni passati a Cagliari, viene ingaggiato dall’Inter sempre alla ricerca di un terzino sinistro. In nerazzurro gioca pochissimo e dimostra di non essere all’altezza di una grande squadra. E quindi dopo un anno viene ceduto al Bologna ma anno dopo anno scende di categoria fino ad arrivare al Campionato d’Eccellenza dove attualmente gioca.


ROBBIATI ANSELMO 1970 Italia CEN- Punto fermo della Fiorentina di fine anni ’90, dopo una breve esperienza al Napoli, passa all’Inter dove non gioca neanche una partita in due anni perché viene prestato prima al Perugia e poi alla Fiorentina. Dopo un breve girovagare, alla fine della sua carriera, arriva in Seconda Divisione al Figline che, dopo il suo addio al calcio giocato, lo inserisce nella società con la carica di vice-allenatore.


SERENA MICHELE 1970 Italia CEN- Dopo aver militato in squadre blasonate come Juventus, Fiorentina e Atletico Madrid viene acquistato dal Parma dove, condizionato anche dai continui infortuni, non riesce a trovare una continuità di rendimento e colleziona solo 15 presenze senza alcuna rete nel campionato 1999-00. Quando ormai è in procinto di lasciare il calcio giocato, l’anno successivo passa all’Inter e si ripete quasi specularmente quello che è successo a Parma. In tutta la sua carriera viene convocato e gioca una sola partita in Nazionale maggiore, che gli è valso un record negativo mai più eguagliato fino ad oggi: disputando solo i 5 minuti finali della partita di qualificazione agli Europei del 2000,contro il Galles, diventa l’unico giocatore ad aver totalizzato meno minuti nella storia della Nazionale. Attualmente è l’allenatore del Mantova in Serie B.


VAMPETA MARCOS 1974 Brasile CEN- Il “vampiro”, come fu soprannominato in Brasile, fu acquistato dall’Inter su consiglio di Ronaldo, suo amico ed ex compagno di squadra ai tempi del PSV. Ma questo centrocampista non riuscirà a ritagliarsi un posto in prima squadra e dopo solo una presenza in campionato ed una in Supercoppa, contro la Lazio (persa 4-3 in cui segnò il suo primo ed unico gol in nerazzurro), viene rispedito nel suo Paese d’origine dove troverà, in seguito, maggiore fortuna. Nonostante tutto è sempre stato, dal 1998 al 2004, nel giro della nazionale verde-oro con cui ha vinto anche un mondiale nel 2002 in Corea e Giappone.


DALMAT STEPHANE 1979 Francia CEN- Esterno di centrocampo destro (o sinistro all’occorrenza) dotato di ottime doti tecniche e di un buon tiro dalla distanza. Un giocatore che può vantare queste qualità, di solito, riesce prima o poi a sfondare nel calcio che conta; ma non è il suo caso. Infatti non riesce a lasciare il segno in nessuna delle squadre in cui ha militato condizionato anche dal suo rendimento altalenante dovuto ai frequenti guai fisici che lo hanno perseguitato per gran parte della sua carriera. Arriva all’Inter dal PSG in cambio del 50% del cartellino di Vampeta e, in campionato, colleziona solo 64 presenze e 4 gol in due anni di permanenza a Milano.


GUGLIELMINPIETRO ANDRES 1974 Argentina CEN- Nel 1998 è il Milan a portarlo in Italia prelevandolo dagli argentini del Gimnasia. Dopo essere stato uno dei protagonisti dello scudetto del 1998-99 del Milan di Zaccheroni, negli anni seguenti fatica a trovare spazio in squadra e così viene ceduto definitivamente, nel 2001 all’Inter. In nerazzurro combina più disastri che altro: il più famoso è sicuramente l’autorete realizzata contro la Juventus. Alla fine, prima di ritornare in patria al Boca Junior, l’Inter lo scarica al Bologna dove però delude nuovamente.


MOREAU MATHIEU 1983 Francia POR- Non tutti si ricordanno di lui ma fu uno tre portieri dell’Inter dal 2001 al 2003(dietro a Toldo e Fontana). Con la maglia dei nerazzurri scende in campo solo una volta in Coppa Italia, contro la Juventus, sostituendo Toldo che si fece espellere. Probabilmente si pensava di ripetere un Frey-bis ma così non è stato. Dopo i due anni all’Inter continua la sua carriera in varie squadre di C1 e C2(attuali Prima e Seconda Divisione).


PACHECO ANTONIO 1976 Uruguay ATT- Dopo un’inizio di carriera molto incoraggiante tra le fila del Penarol, l’Inter riesce a farlo suo superando le avanches di Juventus e Barcellona. Ma ad essere entusiasti del suo ingaggio saranno soprattutto… bianconeri e blaugrana, viste le deludenti prestazione di questo attaccante uruguaiano. A San Siro gioca appena 2 partite che bastano, alla società, per decidere di disfarsi di lui alla fine della stagione. Dopo un breve girovagare nelle squadre minori della Liga spagnola, torna e si ritrova nella squadra che lo ha lanciato: il Penarol. Della serie… a volte è meglio restarsene a casa.


PADALINO PASQUALE 1972 Italia DIF- Pilastro difensivo del Foggia di Zeman, trova la sua definitiva consacrazione nella Fiorentina. Nel 2001, dopo una breve esperienza al Bologna, passa all’Inter dove però, a causa di un problema al ginocchio, non scenderà mai in campo. Ritiratosi dal calcio giocato nel 2004, attualmente allena la Nocerina in Seconda Divisione.


SERGIO CONCEICAO 1974 Portogallo CEN- Complessivamente è stato un buon giocatore presente anche nel giro della nazionale portoghese e le stagioni passate al Porto, alla Lazio e al Parma lo confermano. Ma quando nel 2001 arriva all’Inter non riesce a sfornare quasi mai delle prestazioni di alto livello anche a causa di un lungo infortunio che non gli ha permesso di trovare mai un’adeguata forma fisica. Successivamente torna, seppur per un breve periodo, alla Lazio e al Porto; passando poi allo Standard Liegi dove viene proclamato addirittura giocatore dell’anno del campionato belga. Finirà la sua carriera in Grecia al PAOK Salonnico, club nel quale attualmente ricopre la carica di direttore sportivo.


SORONDO GONZALO 1979 Uruguay DIF- Pagato allo Defensor Sporting Club 18 miliardi di vecchie lire, si dimostra un’ennesimo flop del mercato di riparazione interista. Dopo aver totalizzato solo 11 presenze e nessun gol in nerazzurro viene prima prestato e poi ceduto definitivamente ad alcuni club della Premier League, prima di far ritorno agli uruguaiani del Defensor Sporting Club. Dal 2007 gioca in Brasile nell’Internacional di Porto Alegre.


VIVAS NELSON DAVID 1969 Argentina DIF- Si mette in mostra con la maglia del Boca Juniors e, dopo una sufficiente stagione in Svizzera al Lugano, nel 1998 viene ingaggiato dall’Arsenal che in quel periodo cercava delle riserve per il reparto difensivo. In effetti nelle stagioni disputate con la maglia dei Gunners funge prevalentemente da riserva dei terzini Dixon e Winterburn. Dopo il prestito al Celta Vigo torna all’Arsenal stavolta per far da riserva a Luznyi e Silvinho. Non trovando spazio, neanche la seconda in Premier League, arriva in Italia alla corte di Moratti dove però farà ancora da riserva e non lascia nessun ricordo di sé ai tifosi nerazzurri. Appenderà gli scarpini al chiodo nel 2005 al Quilmes. La cosa più incredibile è che, nonostante avesse fatto la riserva in quasi ogni squadra in cui abbia militato, fu sempre titolare nella nazionale argentina dal 1998 al 2003. Attualmente fa l’assistente di Diego Simeone sulla panchina del River Plate.


BEATI NICOLA 1983 Italia CEN- Cresciuto nelle giovanili dell’Inter, con la Primavera vince un campionato ed un Torneo di Viareggio. Successivamente arriva in prima squadra ma fatica a trovare spazio e quindi viene ceduto in prestito a molte squadre del campionato cadetto, ma anche al Perugia in Prima Divisione. Alla fine nel 2009 viene acquistato a titolo definitivo dal Crotone in Serie B. E’ comunque uno dei pochissimi giocatori che ha militato in tutte le rappresentative giovanili dell’Italia senza però mai esordire in Nazionale maggiore.


COCO FRANCESCO Italia DIF- Prodotto del vivaio del Milan esordisce in prima squadra con il medesimo club nel 1995. In seguito verrà prestato ad altre squadre per fargli fare esperienza e fra queste squadre ci fu anche il Barcellona. Dopo la breve parentesi in blaugrana il Milan lo cede all’Inter facendo uno scambio “equo”(si fa per dire) con Clarence Seedorf, valutati entrambi 20 milioni di Euro. In nerazzurro, vittima anche di numerosi guai fisici, non riesce ad imporsi e dopo i prestiti al Livorno e al Torino decide di rescindere consensualmente il contratto con l’Inter chiudendo anche definitivamente con il calcio a soli 30 anni, per dedicarsi al mondo dello spettacolo.


GAMARRA CARLOS ALBERTO 1971 Paraguay DIF- Colonna portante e capitano della nazionale paraguaiana, in seguito ai mondiali di Corea e Giappone del 2002, fu acquistato dall’Inter dai greci dell’AEK Atene. In Italia però non brilla e non riesce ad essere quasi mai titolare nell’Inter che, dopo avergli fatto fare tre anni di panchina, lo cede ai brasiliani del Palmeiras.


MORFEO DOMENICO 1976 Italia CEN- Trequartista dotato di una discreta tecnica, fu leader indiscusso e fuoriclasse nelle giovanili dell’Atalanta dove è cresciuto calcisticamente. Riuscì anche a disputare delle buone stagioni sempre a Bergamo, ma con la prima squadra, tanto da essere adocchiato da molti club importanti. Alla fine la spuntò la Fiorentina di Cecchi Gori che gli diede la possibilità di fare il tanto sperato salto di qualità. Ma vittima di un infortunio e, chiuso da Rui Costa, in maglia viola, non riuscì ad esprimersi al meglio e così l’anno successivo ebbe una seconda chances trasferendosi al Milan. Non riuscendo ad esprimersi neanche con i rossoneri inizia il suo girovagare per l’Italia. Arrivato all’Inter nel 2002, a parametro zero, fu considerato solo un rincalzo e per l’ennesima volta non riuscì a mettere in mostra le sue doti. L’unico ricordo che si ha di lui, con la maglia dell’Inter, fu uno splendido gol al volo realizzato in Champions contro il Newcastle. Successivamente fu ceduto al Parma dove riuscirà a trovare più spazio e continuità.


BRECHET JEREMIE 1979 Francia DIF- Ancora un terzino sinistro ed ancora un oggetto misterioso da rispedire in patria. Comincia bene la sua carriera, in Francia, al Lione ma si perde strada facendo. Dura solo un anno all’Inter e nel complesso ha totalizzato più errori che grandi giocate.


FADIGA KHALILOU 1974 Senegal CEN- La sua storia è molto simile a quella del nigeriano Nwankwo Kanu. Fu prelevato dall’Inter dal Bolton dopo le buone prestazioni , con la nazionale senegalese, ai mondiali nippo-coreani ma lo staff medico nerazzurro, accortosi dei problemi cardiaci di cui soffre, non diede l’ok e, a differenza del caso di Kanu, venne rispedito al mittente senza mai esordire con la maglia della Beneamata.


HELVEG THOMAS 1971 Danimarca DIF- Di ruolo terzino e nazionale danese. Dopo le buone stagioni con l’Udinese e con il Milan (con cui vincerà lo scudetto nel ‘99), la società nerazzurra decide di puntare su di lui per risolvere il solito problema del terzino sinistro; ma il danese con la maglia dell’Inter delude e dopo una sola stagione, in cui ha totalizzato 23 presenze senza reti, viene ceduto al Norwich.


KARAGOUNIS GIORGIOS 1977 Grecia CEN- Idolo in patria ma sconosciuto all’estero. Questo è Giorgios Karagounis capace di grandi imprese e grandi gol con la maglia del Panathinaikos e della nazionale greca, tanto da attirare su di sè le attenzioni dell’Inter che, ad un anno distanza, dopo una lunghissima trattativa, nel 2003 lo riesce a portare a Milano. Però il greco delude di gran lunga le aspettative e finirà sempre tra le riserve nonostante nel 2004 riesca nell’impresa di vincere l’Europeo con la Grecia. In seguito, dopo una breve esperienza al Benfica, torna al Panathinaikos e torna ad essere quello di prima.


LAMOUCHI SABRI 1971 Francia CEN- Arriva all’Inter dopo aver ben impressionato con le maglie di Auxerre, Monaco e Parma. Ma in nerazzurro è assolutamente incolore e dopo una sola stagione, nella quale ha collezionato solo 16 presenze e nessun gol, viene ceduto al Genoa che all’epoca militava nel campionato cadetto. Finirà la sua carriera giocando per alcune squadre del Qatar.


LUCIANO 1975 Brasile CEN- Agli inizi della sua carriera, per sfuggire alla povertà, compra una nuova identità e arriva in Italia al Bologna, dal Palmeiras, con il nome di Eriberto. Passa al Chievo nell’anno della sua storica promozione in Serie A e diventa protagonista di quel Chievo “dei miracoli” allenato da Delneri. Poco dopo ammette di aver utilizzato in questi anni dei dati anagrafici falsi e tutto sommato se la cava solo con una squalifica ed una multa. Nel 2003 potrebbe fare il salto di qualità quando viene ingaggiato dall’Inter, ma in nerazzurro rimane solo mezza stagione, in cui gioca solo 5 partite senza mai andare in gol, e così nel mercato invernale di gennaio viene riconsegnato al Chievo, società dove gioca tutt’ora, confermandosi pilastro della squadra giallo-blu.


CARINI HECTOR FABIAN 1979 Uruguay POR- Portiere uruguaiano giramondo. Fu portato in Italia per la prima volta dalla Juventus con cui non esordisce mai in campionato, perchè recluso al ruolo di quarto portiere. Fa parlare di sè in occasione del suo passaggio dai bianconeri all’Inter, che lo scambiano con il capitano della Nazionale (e futuro pallone d’oro) Fabio Cannavaro. In nerazzurro gioca solo 4 partite nella sua prima stagione poi, prima della seguente rescissione del contratto, va in prestito al Cagliari, prima di accasarsi al Real Murcia in Liga spagnola. Attualmente gioca in Brasile con l’Atletico Mineiro.


CHOUTOS LAMPROS 1979 Grecia ATT- Attaccante greco cresciuto nelle giovanili della Roma che però, in quattro anni e mezzo di militanza in prima squadra, scende in campo solo 4 volte senza mai segnare. A questo punto fa ritorno in Grecia tra le fila dell’Olympiakos che, al termine del suo contratto, decide di non rinnovarglielo lasciandolo svincolato. Nel 2004 l’Inter lo ingaggia a parametro zero e lo riporta in Italia. Ma con i nerazzurri non trova spazio e quindi comincia il suo peregrinare in giro per l’Italia e per l’Europa finendo, sempre con la formula del prestito, nell’ordine, all’Atalanta, alla Reggina e in Spagna al Maiorca. Nell’estate del 2007 rescinde il suo contratto con l’Inter tornando in patria al Panionios. Attualmente è tornato ancora una volta in Italia per giocare con il Pescina Valle del Giovenco, club che milita in Lega Pro nella Prima Divisione.


WOME PIERRE NLEND 1979 Camerun DIF- Terzino sinistro dotato di una grande forza fisica e un buon tiro dalla distanza, dopo la breve esperienza al Vicenza, che lo porta in Italia per la prima volta giovanissimo, comincia il suo peregrinare fra Italia, Spagna ed Inghilterra prima di trovare la sua definitiva consacrazione al Brescia nella stagione 2004-05 tanto da convincere l’Inter a puntare su di lui per la stagione successiva. In nerazzurro non trova molto spazio perchè la maggior parte delle volte Mancini gli preferisce Favalli e così immediatamente, per la stagione seguente, viene ceduto al Werder Brema.


MARIANO GONZALEZ 1981 Argentina CEN- Nella stagione 2006-07 arriva in prestito dal Palermo ma non trova spazio in squadra e così totalizzando, solo 14 presenze ed un solo gol (in Coppa Italia contro il Messina), torna al Palermo che poi lo cederà definitivamente al Porto, club dove tutt’ora milita.


Michele C.

venerdì 12 marzo 2010

Ancora l'incubo Raiola per Moratti


Le preoccupazioni in casa Inter, in questo ultimo periodo, sembrano non voler terminare mai. All'esuberanza di Mourinho e alla tensione per la delicata sfida di Champions allo Stamford Bridge, di martedì prossimo, si aggiunge il cambio di procuratore effettuato da parte di Mario Balotelli che, da ieri, è passato sotto la "tutela" di Mino Raiola. Tanto per intenderci Mino Raiola è colui che aiutò Ibrahimovic a fuggire da Milano destinazione Barcellona. E non solo: fra i suoi assistiti figurano anche l'esterno sinistro brasiliano Maxwell, che convinse a non rinnovare il contratto con la società meneghina portandolo, insieme ad Ibra, in blaugrana facendo così indebolire nuovamente la fascia sinistra dell'Inter, vero tallone d'Achille della squadra nerazzurra negli ultimi 10-11 anni, viste anche le attuali defezioni di Chivu e Santon. Inoltre, fra i suoi assistiti, figura anche il giovane trequartista brasiliano Kerlon ancora oggetto misterioso del calcio nostrano. Adesso che Raiola è diventato anche il procuratore di Balotelli sicuramente in Corso Vittorio Emanuele non avranno fatto i salti di gioia temendo un Ibrahimovic-bis, viste soprattutto le continue incomprensioni del giovane attaccante con il tecnico Josè Mourinho.


Michele C.

martedì 9 marzo 2010

CALCIO, MORTE CARINO; FNSI: COLPITA L'INTERA CATEGORIA


La Federazione Nazionale della Stampa ha espresso il suo cordoglio per la morte di Tonino Carino: "La scomparsa di Tonino Carino, con la sua famiglia, colpisce anche l'intera categoria dei giornalisti italiani, alle cui vicende professionali e sociali è stato sempre legato con affetto e impegno. Giornalista e radiotelecronista di punta delle trasmissioni sportive della Rai - ricorda la Fnsi in una nota - figura popolarissima di 90 minuto e poi uno degli inviati di Casa Raiuno e uno dei protagonisti di Quelli che il calcio, Tonino Carino era fiduciario delle Marche e consigliere della Casagit. Alla Cassa Integrativa di Assistenza dei Giornalisti Italiani ha portato la sua carica di simpatia e umanità unita all'esperienza di persona impegnata nel sociale e, da ultimo, costretto dalla malattia, da una sensibilità e da una conoscenza speciale dei problemi della salute. Alla moglie, ai figli e ai colleghi che l'hanno avuto più vicino nel suo percorso professionale, il cordoglio della Fnsi".


Fonte: repubblica.it

9 marzo 2010: Buon compleanno Inter


MILANO - Oggi, 9 marzo 2010, inizia un nuovo anno di Inter. All'insegna delle emozioni, come quelle che i nostri colori regalano da 102 anni. Traguardi importanti, anniversari da ricordare, iniziative che hanno reso sempre più splendenti i colori nerazzurri nel mondo, come accaduto anche negli ultimi dodici mesi trascorsi insieme. Che oggi siamo pronti a rileggere, mese per mese.

Marzo 2009. Javier Zanetti raggiunge Giacinto Facchetti nel numero di presenze con la maglia dell'Inter: 634, nel giorno della gara con la Fiorentina, il 15 marzo 2009. Due bandiere, Facchetti e Zanetti, che hanno saputo rappresentare con orgoglio i colori nerazzurri in Italia e nel mondo.


Aprile 2009. Quegli stessi colori che sanno alimentare la speranza al di là di ogni confine di natura calcistica. È quanto accade dopo il terribile terremoto che sconvolge la vita a migliaia di persone in Abruzzo, per le quali decidono di intervenire anche Inter Campus e gli Inter Club d'Abruzzo, non solo con raccolte fondi, ma anche provando a far ritrovare il sorriso ai bambini attraverso la riscoperta del gioco.


Maggio 2009. I tifosi possono gioire per la conquista del 17esimo scudetto. Primo fra tutti il presidente Massimo Moratti, che nel giorno del suo 64esimo compleanno, il 16 maggio, può godere di una gioia del tutto particolare: il regalo della sua Inter, il quarto tricolore consecutivo, il dono più bello. Grazie ai giocatori, ma anche - e soprattutto - a chi li guida, José Mourinho.


Giugno 2009. Mourinho vince così il suo primo campionato italiano e - pochi giorni dopo aver prolungato di un anno, fino al 2012, il suo legame - festeggia un anno da allenatore nerazzurro.


Luglio 2009. L'Inter si proietta quindi verso nuove sfide, da affrontare insieme a nuovi campioni, come Milito, Thiago Motta, Eto'o e Lucio. Ma nuovi sono anche gli orizzonti: ad ospitare la squadra nerazzurra per il ritiro estivo sono infatti gli Stati Uniti.


Agosto 2009. Quella americana è un'esperienza unica ed emozionante, proprio come l'ingresso dei nerazzurri al Bird's Nest di Pechino l'8 agosto, a un anno esatto dall'inaugurazione dei Giochi Olimpici. Manca davvero poco all'inizio del nuovo campionato, che già alla seconda giornata regala ai nerazzurri una straordinaria vittoria, un 4-0 nel derby, la gara che tra l'altro segna l'esordio di Wesley Sneijder nell'Inter.


Settembre 2009. Contro il Milan va in scena un match di richiamo mondiale, proprio come quello avuto dalla Coppa del Mondo Inter Campus, l'iniziativa che in Toscana unisce 19 Paesi in una sola umanità.


Ottobre 2009. L'Inter prosegue la sua corsa, nel segno di un gruppo sempre più coeso, ma capace egualmente di lasciar spazio al genio dei suoi campioni. Misto di capolavoro e genialità è infatti il tocco con il quale Dejan Stankovic, il 17 ottobre, beffa il portiere del Genoa Amelia da una distanza incredibile, addirittura 54 metri.


Novembre 2009. Immagini indimenticabili, proprio come quelle che scandiscono la storia nerazzurra sulle pareti del WinterStore, l'universo interista che il 27 novembre sorge nel cuore di Milano. E che celebra campioni del passato e del presente nerazzurro.


Dicembre 2009. Ed è un campione anche Nawf Al-Temyat, il calciatore asiatico in onore del quale l'Inter sfida in amichevole l'Al Hilal, a conclusione del ritiro invernale ad Abu Dhabi e Ryad, luoghi in cui si chiude il 2009 nerazzurro.


Gennaio 2010. Il nuovo anno regala all'Inter due nuovi compagni di viaggio, Mariga e Goran Pandev. Un ritorno a casa per quest'ultimo, quella stessa casa che ha permesso a Ivan Ramiro Cordoba, con i suoi 10 anni in nerazzurro, di raggiungere e superare Giuseppe Meazza per numero di presenze. Record, questi, che nascono dalla passione.


Febbraio 2010. Ed è pura passione anche quella che anima Massimo Moratti ben prima di quel 18 febbraio 1995, data nella quale, sulle orme del padre Angelo, decide di intrecciare nuovamente il nome della sua famiglia a quello dell'Inter.Storia di un amore, senza confine.

Proprio come lo spirito dal quale ha preso vita quel 9 marzo del 1908 l'Internazionale.Tanti auguri Inter


Fonte: inter.it

sabato 6 marzo 2010

La Juve passa al Franchi: a Firenze battuta la Fiorentina per 2-1


Nel primo anticipo delle 18 valido per la 27° giornata di campionato la Juventus supera la Fiorentina al Franchi per 2-1 e balza momentaneamente al quarto posto in solitaria scavalcando il Palermo che ospiterà domani, alle 15, il Livorno. Brutto periodo per i viola che inanellano la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite.

Parte subito forte la Juventus che dopo soli 2' di gioco passa in vantaggio con il fantasista Diego che, sul filo del fuorigioco, riceve in verticale da Candreva e deposita la palla in rete dopo aver saltato anche Frey. Dopo la doccia fredda la Fiorentina prende coraggio e va vicina al pareggio con Gilardino, che si vede negare la gioia del gol da una prodigiosa parata di Manninger, beffato pochi minuti dopo da un colpo di testa dell'ex Marchionni, servito da un traversone di Gobbi. Nel secondo tempo la partita si addormenta un pò ma i bianconeri sornioni al 68' si portano in vantaggio con Grosso(subentrato ad inizio ripresa al posto di De Ceglie) che, servito in area da Sissoko, spara un sinistro sotto la traversa. Alla fine Zac dà spazio anche a Poulsen e Iaquinta tornati in campo dopo un lungo stop per infortunio.


Michele C.

mercoledì 3 marzo 2010

Vittoria della Juve per 8-1 in amichevole


In una gara amichevole disputata a Vinovo la Juventus supera per 8-1 il Bra, squadra che milita nel campionato di Eccellenza. In grande evidenza i giovani Immobile(tripletta), Bamba e Filippo Boniperti oltre ai già noti Trezeguet e Paolucci(doppietta). Può cominciare a sorridere Zac che ritrova Iaquinta e Poulsen rimasti in campo senza problemi per oltre un'ora.


Michele C.

UFFICIALE: Van der Meyde al PSV Eindhoven


L'ex giocatore dell'Inter Andy Van der Meyde(30 anni) ha firmato un contratto fino alla fine di questa stagione con il PSV Eindhoven. Il centrocampista olandese era svincolato dopo l'addio all'Everton, club nel quale ha militato nelle ultime quattro stagioni. "Ho una possibilità prestigiosa per ritornare nel calcio che conta - dichiara l'olandese alla sua presentazione -. Sono onorato di trovarmi qui e voglio essere importante per il PSV.


Michele C.

martedì 2 marzo 2010

Zanetti passato, presente e futuro: "Nel 2000 ero già del Real, ma..."



Intervistato dal Guerin Sportivo, il capitano dell'Inter Javier Zanetti ha toccato più momenti della sua carriera nerazzurra e non. Un percorso stupendo quello dell'argentino, che è partito dal racconto proprio del primo giorno da interista: "Lo ricordo alla perfezione. Mi svegliai presto, la società mi mandò a dormire in un hotel di Milano, così mi venne a prendere un autista e mi portò a Cavalese, nel ritiro in Trentino. Ricordo che avevo soltanto una borsa con dentro le scarpe da calcio... Avevo con me, però, più di un milione di sogni. Nessuno mi conosceva, fui io a dover chiedere dove si trovava l'hotel della squadra". A portarlo all'Inter fu Angelillo, che Javier ringrazia ancora: "Mi segnalò quando giocavo al Banfield, poi mi dissero che l'Inter mi aveva comprato e per me era un sogno che si realizzava. Sarò grato ad Angelillo per la vita, il calcio italiano lo vedevo in tv...". Un rapido ricordo per Rambert, l'altro argentino che arrivò con lui a Milano ma senza fortuna: "Ogni tanto ho ripensato anch'io a questo destino: Rambert oggi è assistente di Diaz, gli fa da secondo. Io ho avuto la fortuna di giocare subito e molto, ottenendo la fiducia del tecnico, e adesso sono ancora qui. E ad agosto sono 37 anni!".
Poi si passa a parlare di presente e futuro: "A 37 anni si fa gli allenatori? Io ho ancora un anno di contratto... E poi, vorrei rinnovare per un anno ancora. Spero di non dover fare fatica ad ottenerlo (sorride). Il rapporto con Moratti? Un grande rapporto. E' come se fosse un padre per me, mi ha aiutato quando ero sconosciuto. E poi quando non si vinceva ci è sempre stato vicino, avendo sempre una parola di sostegno per tutti. Sono felice per lui quando penso ai successi che stiamo ottenendo. Cosa farò dopo? Voglio rimanere in società all'Inter. Fare il presidente? No, abbiamo già il migliore". Il discorso verte sugli allenatori: "Se devo sceglierne uno dico Gigi Simoni, il primo che ha costruito un grande gruppo. Con lui abbiamo vissuto la soddisfazione di Parigi con la vittoria della Uefa, la più bella insieme allo scudetto di Parma quando tutta Italia era contro di noi. L'altro tecnico a cui sono legato è Cuper, fece un lavoro fantastico, poi all'Olimpico arrivò il momento più brutto da quando sono qui. Hodgson? Litigammo nella finale famosa di Coppa Uefa, poi ci trovammo bene. Quando tornò poi la seconda volta per salvare l'Inter eravamo in grande sintonia".
Dalle cose belle, a quelle più brutte: Calciopoli, "una figuraccia del calcio italiano in tutto il mondo. Una macchia enorme e mi meraviglio come qualcuno tenti di negare o dimentichi quella vergogna", ed il tecnico con cui ha legato meno, "Marco Tardelli", "perchè la pensava in maniera troppo diversa. Il suo modo di vedere il calcio non c'entrava nulla col mio". Da qui, la clamorosa rivelazione del capitano: "Nel 2000, con Tardelli, è stata l'unica volta in cui ho pensato di lasciare l'Inter. Avevo già un accordo con il Real Madrid ed ero pronto a trasferirmi in Spagna, ma all'ultimo furono le parole di Moratti a convincermi a rimanere". Passando per doveri del giocatore ("Tutti dobbiamo essere al servizio della squadra e dell'allenatore, lo dico sempre ai ragazzini"), e per i litigi con qualche compagno del quale però "preferisco non fare nomi, non è bello", Zanetti passa a Mourinho: "Un tecnico molto valido, che prepara le partite benissimo. Di lui in pubblico colpisce la personalità ed il carattere, ma anche sul campo è bravissimo. E' uno che trasmette, difficile non stargli dietro". Si continua a parlare dell'Inter di oggi, "diversa da quella di Ibra: ora facciamo più possesso palla perchè alle nostre punte piace avere il pallone a terra. In ogni caso, la qualità che è importante sia in campionato che in Champions, c'era anche nell'Inter di Ibra: senza qualità non si vince". Dopo le belle amicizie sottolineate con Cordoba, Zamorano e Baggio, Zanetti elogia Diego Milito: "Un giocatore straordinario, completo, intelligente, umile, che ha una media-gol strepitosa ed è sempre al servizio della squadra".
In conclusione, c'è uno Zanetti romantico, che sogna la Champions League: "Gli obiettivi nostri sono campionato e Champions, non solo quest'ultima. Comunque, vincere in Europa sarebbe bellissimo, perchè il successo manca da tanto ed alzare la Coppa da capitano come fece Picchi anni fa mi piacerebbe tantissimo prima di chiudere". Tanti i paragoni con Facchetti che lo lusingano. "Giacinto era una persona splendida. Mi fa piacere l'idea di essere accostato a lui perchè è la storia di questo club. Il paragone mi inorgoglisce ancor di più pensando che sono straniero. O, se vuoi, semi-italiano". Infine, i cori della Curva che lo emozionano ancora, così come San Siro: "A distanza di tanti anni quando giochiamo al 'Meazza' ho sempre quella sensazione come di farfalle nella pancia, sentire uno stadio che ti canta 'c'è solo un capitano' è stupendo. Alzo gli occhi, guardo la Curva Nord e capisco quanto hanno dovuto soffire per anni, e sappiamo il perchè. Ma sapevamo, noi e loro, che alla fine il momento sarebbe dovuto arrivare".


Fonte: tuttomercatoweb.com