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martedì 30 marzo 2010

Clamoroso: Della Valle dice addio alla Fiorentina


Oggi l'annuncio di Diego: dopo otto anni di successi e investimenti non si sente apprezzato. La scelta è definitiva: futuro in alto mare. Lo ha deluso il clima poco favorevole avvertito anche nella vicenda Prandelli. In questo periodo alla guida del club si è impegnato con tutto se stesso: le vittorie anche in Europa, gli acquisti, i «no» alle cessioni di Toni e Mutu.

ROMA, 30 marzo - Clamoroso: Diego Della Valle lascia la Fiorenti­na. Il patron viola è rimasto ferito dal clima di disappro­vazione nei confronti della società, che ha accompa­gnato anche l’ultima vicen­da Prandelli. Lo ha conside­rato un po’ come la goccia che ha fatto traboccare il vaso della mancata conside­razione del lavoro svolto. Sarà lui stesso ad annuncia­re questa sua clamorosa de­cisione oggi alla città di Fi­renze, spiegando i come e i perché. Un passo sofferto e doloroso, che il patron non avrebbe mai voluto compie­re, ma che ha ritenuto ne­cessario dopo aver sentito sulla propria pelle il disap­punto per la mancata consi­derazione del lavoro svolto e della progettualità co­struita attorno e per la Fio­rentina dal 2002 ad oggi, dalla C2 alla Champions League. L’indiscrezione, trapelata in tarda serata da ambienti legati al mondo dei procuratori, è montata con il passare delle ore e si è andata rafforzando di altri particolari e certezze.

LA DECISIONE - Da quello che si è capito, peral­tro, Diego Della Valle non intende fare operazioni strategiche, tattiche o, peg­gio, strumentali, per ripor­tare la gente dalla sua par­te. Si tratta di una decisione secca, senza ripensamenti. Il ruolo del patron in que­sti anni è stato assolutamen­te centrale nella gestione della Fiorentina. Per questo ora bisogna pensare al di­stacco traumatico da un progetto che lo ha visto im­pegnato in prima persona portando la società dalla C2, dove la prese a seguimento del fallimento nel 2002, fino alla lotta da pari a pari con un colosso come il Bayern Monaco in Champions League. Ferito, Della Valle ha tra­scorso le 24 ore che lo han­no separato dalla decisione clamorosa, assieme ai più stretti collaboratori, incerto tra la scelta di sopportare ancora la mancanza di gra­titudine e la forte tentazione di dare un segnale definiti­vo. Sono state ore trascorse a riflettere, con sofferenza: alla fine ha prevalso questa seconda linea, più netta, do­lorosa. Nei suoi anni al ti­mone della Fiorentina, Die­go Della Valle ha dato tutto in termini di idee e forze economiche per rialzare il club. E quando c’è stato il coinvolgimento di passione da parte di tutti, la Fiorenti­na - lo dice la sua storia dal 2002 ad oggi - ha scalato po­sizioni. Da Toni a Mutu, da Frey a Gilardino, da Pazzini a Montolivo, da Jovetic a Vargas, i traguardi viola so­no stati accompagnati a suon di milioni di euro. E se questo non fosse ba­stato Della Valle ritiene di aver rinunciato, per onora­re il progetto Fiorentina, anche ad importanti oppor­tunità offerte dal mercato.


Fonte: corrieredellosport.it

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